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Perlè
Quanto Tempo Resta
2012
La Rosa Records
di
Stefano Torrese
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Gianluigi Scamperle, per brevità chiamato Perlè, esce a cavallo della fine del mondo secondo i Maya con il suo secondo album “Quanto Tempo Resta” disegnando un mondo post-apocalittico dove l'amore è un sentimento ancora sconosciuto. Le atmosfere cupe stridono con le melodie semplici ed italiote. Il sound è, infatti, curato da una crew internazionale che vede la produzione artistica di John Agnello (Sonic Youth, Mark Lanegan) e Giovanni Ferrario (PJ Harvey, John Parish) e la collaborazione di Antonio Gramentieri e Diego Sapignoli (entrambi con Howe Gelb, Mark Ribot, Steve Wynn, Huga Race), di JD Foster al basso nel brano Vertigine e di Israel Nash Gripka in Luna Piena.
“Quanto Tempo Resta” è un concentrato di sonorità pesanti e Perlè canta come un Mark Lanegan cresciuto a pane e De Andrè. L'iniziale Solamente Amore Non Ci Salverà è un inno di battaglia coadiuvato da un'energica chitarra acustica sullo sfondo. Il sapore british di Le Scimmie Non tremano viene interrotto da un ritornello post-punk con un incipit da catastrofe nucleare “Nel lago nero ti porterò / un cielo senza la luna io ti darò / dov'è la tua rivincita?”. Si perde di mordente nella cadenzata preghiera di Ave Maria, dove Perlè recita una litania facendo il verso a Cohen; insieme a La Bambina sono i momenti meno riusciti dell'album. Il cantautore veronese si spersonalizza troppo, dando l'impressione di ascoltare cover tradotte in italiano dei suoi autori di riferimento.
Nel guazzabuglio di idee messe in campo emerge anche una vena strumentale di ottima fattura, caratterizzata da un'attitudine low-fi e uno sguardo rivolto ad un vintage dal sapore analogico. Chloe riprende la stessa perversione dell'ultimo Nick Cave, La Primavera Non Tornerà è caratterizzata da un arrangiamento chitarristico alla Johnny Marr. Echi del periodo new-wave fiorentino, con riferimenti più ai Litfiba che ai Diaframma, sono riconoscibili per tutta la durata dell'album ma soprattutto nei brani Buon Compleanno e Dimmi Il Tuo Nome, finalizzata da una stupenda coda rumoristica. Perlè si inserisce con personalità nella lista del cantautorato post-moderno. Le linee di confine sono precise e solo raramente si concede in territori a lui poco congeniali. Un album maturo, costruito perfettamente attorno alla voce piena di Gianluigi Scamperle e ricco di sonorità che difficilmente si ascoltano nel panorama dei cantautori italiani.
Articolo del
19/01/2013 -
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