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The Van Houtens
Flop!
2012
Face Like A Frog
di
Daniele Bagnol
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Dovreste immergervi anche voi in profondità nel mondo dei The Van Houtens proprio come ho fatto io, ne potrebbe valere la pena: una specie di isola che non c’è in quella direzione che indicava Edoardo Bennato circa una trentina d’anni fa, un luogo segreto, difficile da trovare, incontaminato. E se foste fortunati potreste addirittura incontrare quel genio di Alan Rossi con sua sorella Karen, intenti a costruire qualche altro giocattolo come questo ”Flop!”. Quello dei The Van Houtens non è un posto per tutti però, vietati i musi lunghi: si entra solamente spensierati oppure, al contrario, si esce comunque di buonumore. Perché non c’è modo di fare questa breve vacanza di meno di trenta minuti senza apprezzare l’ironia che sprizza ovunque. Le dieci tracce infatti scorrono quasi tutte fluide – fanno eccezione un paio di episodi meno luminosi tendenti a folk ballad di matrice bluriana – tra ritornelli fulminanti senza mezze misure e arrangiamenti attenti. Una patchanka di suoni di tutti i colori e da tutto il mondo permeano la traccia di apertura (Automatic Girl), poi si entra nel luna park tra le luci a led della ruota panoramica di John Ferrara & Betty Karpoff: la vena artistica da pop-art qui raggiunge il picco, attraverso giochi linguistici che scoppiano nel britalian, una sorta di filastrocca a metà tra l’italiano e l’inglese. La tappa successiva è quella surreale di (It’s a) Beautiful Day, clownesca cantilena (utilizzata anche da McDonald’s per uno spot) che è lo specchio di “Flop!”. Potrebbe finire già qui, ma la gita continua con un paio di gettoni da utilizzare nella sala giochi eighties di 1987 Souvenir (omaggio burlesco ad Alberto Camerini e la sua Rock&roll Robot) e qualche stecco di zucchero filato. E poi c’è il packaging originale, in stile settimana enigmistica fatto da Alessandro Baronciani. Insomma, un disco fatto da filastrocche catchy, di pura musica d’intrattenimento ma non solo: perché sarebbe riduttivo considerando che ascolto dopo ascolto continua a sprizzare freschezza. E Alan Rossi si dimostra un vero e proprio Peter Pan moderno.
Articolo del
19/02/2013 -
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