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Adam Carpet
Adam Carpet
2013
Rude Records
di
Nicolina Di Gesualdo
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Gli Adam Carpet sono perlopiù facce note: infatti il progetto nasce direttamente dalle menti creative di Diego Galeri(Timoria, Miura), Alessandro Deidda (Le Vibrazioni, i Cosi), Edoardo “Double t” Barbosa, Giovanni Calella (Kalweit and The Spokes) e di Silvia Ottanà. L’album omonimo è innovativo sotto tutti i punti di vista, dall’ insolita formazione (due bassi, due batterie e synth/chitarra) fino alle contaminazioni di cui si nutre. Infatti nel mixer troviamo cupe reminiscenze post-rock (Carpet, Manmasquerade, Human Crossing), elettronica a go-go (Carlabruni e I Pusinanti), bassi avvolti da effetti revivalisti (Babi Yar) con potenti scorie noise (Jazz Hammered) ed echi psichedelici a mischiare il tutto. I ritmi sono sghembi, irregolari, a tratti epilettici (Krokus’ Magnet Store), ma seguono una loro linea di coerenza, quella della sperimentazione, che percorre visibilmente tutto il disco. Dieci brani, dieci diverse illusioni: dal paesaggio nordico dell’inizio fino ad arrivare al videogioco interattivo, attraversando di tanto in tanto il muro plastificato anni ‘80. Di sicuro gli Adam Carpet non sono in cerca di consensi populisti, vista la particolarità del loro stile. L’innovazione, però, sarà il loro asso nella manica e si manifesterà soprattutto durante i live arricchiti dal mapping, tecnica che trasforma il palco in un display dinamico e coinvolge lo spettatore in un gioco fatto di musica e immagini.
Articolo del
28/02/2013 -
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