Tystnaden Anima 2012 Valery Records di Arianna Mossali

Terzo e interessante album per i friulani Tystnaden, e un chiaro tentativo di affrancarsi dal calderone gothic rock che ultimamente tende ad amalgamare attitudini diverse, nel nome – business is business, baby – di una commerciabilità che fa passare un pugno di riff graffianti e dardeggianti per genuina aggressività. In parole povere, i Tystnaden hanno cercato di non assomigliare disperatamente ai Lacuna Coil, e di questo gli va reso merito.
Partiamo col dire che anche in questo caso il gruppo poggia sulla convincente performance di una frontwoman brava e carismatica, Laura De Luca. Ma, avanzando nella scoperta di ”Anima”, è chiaro che la personalità dei Tystnaden non si esaurisce nella voce (bella, pulita, potente, non appesantita da orpelli operistici o classicheggianti, che in questo caso sarebbero inutili) di Laura.
La band offre una varietà di arrangiamenti che spaziano dagli accenni sinfonici di Lust e The Journey all’elegante prog di Egonist e Father Mother, dalla minuziosa ricerca melodica etnica di Mindrama ai chiaroscuri metalcore di Struggling at the Mirror (ottimo anche il video), pur mantenendo coerenza e tensione drammatica.
Da segnalare il gran lavoro delle chitarre di Codispoti e Cardona, che in Days and Lies ed Innerenemy restituiscono al puro gothic una dimensione rock che, ripeto, si è andata un po’ perdendo sotto la spinta devastante della commercializzazione del genere.
Un gran bel lavoro, dunque, privo di punti deboli e che si distacca nettamente da stereotipi musicali e tipologie ormai fin troppo affermate. Complimenti!

Track List:
1) Lust
2) Struggling At The Mirror
3) Egonist
4) Days And Lies
5) Against Windmills
6) Father Mother
7) Mindrama
8) War
9) The Life Before
10) Innerenemy
11) The Journey