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Craxi
Dentro i Battimenti delle Rondini
2012
Tannen Records / Audioglobe
di
Stefano Torrese
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Craxi, nome ambiguo per un gruppo musicale. Ancor di più se il gruppo in questione è nato per far parlare di sé al passato. I Craxi sono durati il tempo di una stagione, quella del 2008, dall'unione di Alessandro Fiori alla voce e alle tastiere, Enrico Gabrielli, chitarre e sax, Luca Cavina al basso (ex-membri dei Mariposa e Calibro 35) e l'aggiunta di Andrea Belfi (Hobocompbo, Rosolina Mar e altri) alla batteria. Nell'album “Dentro i Battimenti delle Rondini” è raccolto il materiale della loro breve esperienza. Undici tracce che segnano il passaggio della no-wave sul territorio italiano dopo l'esperienza dei primi anni '80 legata a gruppi come Hi-Fi Bros e Gaznevada. Il concetto di musica senza “wave” viene quasi estremizzata dai neo-nati/neo-morti Craxi. Ne esce fuori un risultato che disprezza le linee melodiche e incentiva un concetto di musica totale al limite tra la cacofonia e un free-jazz senza troppi virtuosismi.
L'inizio di Rosario parte da un semplice arpeggio di chitarra coadiuvato da un ritmare ipnotico della batteria e, senza mai sfociare in un vero e proprio ritornello, si apre in crescendo post-punk con cupi pad sonori da film horror. Gli episodi di E Tu Non Ci Sei e Le Ali di Alì ripercorrono il ritmato strumentale di Arto Lindsay e dei suoi DNA, mentre le chitarre acide e l'accenno melodico de I Diari dei Kamikaze e Sono il Mio Passeggero ricordano i vagiti di Andy Gill dei Gang of Four. Il mastice dell'intero album è un puro post-punk senza fronzoli intellettualistici dell'ultim'ora. Le liriche di Alessandro Fiori però, non finiscono in deliri generazionali o invettive anti-sistema come il Johnny Rotten dei Public Image Limited. Al contrario sono riconoscibili alcuni lampi di poeticità romantica, quasi delle piccole canzoni d'amore.
I riferimenti si contano innumerevoli. L'appeal cadenzato di Drive in e Se Me Lo Chiedi Dolcemente pesca direttamente dalla Modern Dance targata Pere Ubu. Santa Brigidia è il brano più spiccatamente punk, ma di un punk più vicino ai Minutemen che ai Sex Pistols, nei brani Si Appressa La Morte, Non C'è Dato Sapere Cosa C'è Aldiqua e Le Mostre di Pittura il suono del sassofono crea un connubio jazz-punk con i riff di basso in un crescendo alla James Chance dei Contortions. La title-track, infine, viene scissa tra una strofa ipnotica e surreale con un quasi-ritornello rumoristico gridato alla Dead Kennedys. L'esordio di un album per un gruppo che si dichiara già sciolto ha un qualcosa di estremamente nichilistico. “Dentro i Battimenti delle Rondini” dei Craxi è un album che, se non lascia trapelare una vera e propria novità nel panorama italiano, riesce almeno, e senza troppe difficoltà, a continuare una scia compositiva che nel nostro paese è durata troppo poco. Una buona dose di incoraggiamenti può aiutare i quattro Craxi a riprendere il progetto per creare qualcosa di ancor più unico e personale. Un gran bell'esordio quindi, ma che lascia l'amaro in bocca per il suo già dichiarato non-futuro.
Articolo del
22/03/2013 -
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