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Uno Non Basta
Narciso Dilaga
2012
Disco Ovale
di
Chiara Lurati
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”Narciso Dilaga” è un album di debutto autoprodotto; gli Uno Non Basta incarnano una problematica universale, che richiama un po' la famosa frase di John Donne «nessun uomo è un'isola». Quando infatti "Uno" (Antonio Marcucci) si accorge che da solo non ce la può fare, che "Non basta", allora chiama gli altri e forma una band (Nico Di Marzio alla batteria e Domenico Ragone al basso). Ecco cosa dice a proposito del suo lavoro: «Non sono un cantante, canto perché scrivo. Sono 15 anni che compongo canzoni e l’ho sempre fatto per qualcun altro, per un interprete. Fino a quando ho iniziato a personalizzare talmente tanto la mia scrittura che l’interprete non era più in grado di cantare quello che scrivevo. […] Scrivevo cose talmente personali che nella bocca di un altro perdevano valore e credibilità. È per questo che sono nati gli Uno Non Basta, perché avevo delle cose da dire e volevo dirle io, senza intermediari. I testi sono la mia valvola di sfogo. A volte parlo di ciò che ho vissuto, altre volte mi limito a descrivere quello vedo, altre ancora fantastico, quasi sempre ce l’ho a morte con qualcuno». Musica elettronica da sentire con gli amplificatori al massimo. Rabbia che dilaga. “Narciso Dilaga” è un po' un sunto di tutto il resto dell'album ed è riassumibile nell'attacco del brano: ”Narciso dilaga. Narciso crudele. Narciso immortale”. La chiusura è invece un pezzo abbastanza critico, che affronta un tema generazionale: L'Esercito degli Schiavi è un brano crudo, arrabbiato e riflessivo, che ricorda molto i Subsonica, come anche Il Sangue Ma Non l'Anima. In molti brani è riconoscibile l'influenza di vari gruppi o artisti di musica elettronica, uno su tutti, Skrillex (come dichiarato dalla band stessa: ”Ci piace il rock […] e ci piace l'elettronica, dagli Air a Skrillex.”
Grigio Islanda è un brano controverso che si spinge verso il metal, mentre Passi Da Gigante è più sul versante pop, e Parla Sempre Poco è un brano potente e decisamente convincente. La Fine è un insieme di rock ed elettronica, con un attacco soffuso e delicato. Bello. Nell'insieme l'album risulta però un po' monotono e, in parte abbastanza noioso. Inoltre, il rimando a Subsonica/Skrillex è troppo forte, e compromette lo spirito e la personalità di questa band. Ma è solo l'esordio… quindi, vedremo.
Tracklist: 1) Zombie 2) Per due 3) Vi ammiro vi uccido 4) Passi da gigante 5) Parla sempre poco 6) No 7) Fuoco al vento 8) La fine 9) Grigio Islanda 10) Il sangue ma non l'anima 11) Narciso Dilaga 12) L'esercito di schiavi
Articolo del
23/03/2013 -
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