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I Joan and The Sailors sono una band di origine svizzero-tedesca, formata da Joan Seiler, Magdalena Bucher, Gregory Scharer, Mario Dotta e Marc Rambold. Il loro secondo lavoro, ”Home Storm”, è un album solido, caratterizzato da architetture strumentali raffinate, costruite a partire da basi post-rock e via via stratificate da suoni tipicamente indie (Tic Tac). Nonostante sia di provenienza nordica, la band si serve di intermezzi spagnoleggianti (En Guantes Blancos), per poi rivelare la propria identità in Light Over Innsmouth, brano appartenente anch’esso al panorama indie, ma fortemente arricchito da suggestioni di musica celtica. Nel contempo, il trip-hop di Puzzle of Feelings sottolinea l’emotività della cantante che, servendosi della sua voce cristallina, rende ogni brano elegante e squisitamente raffinato (Train Song); l’inquietudine e la rabbia, invece, la fanno da padrone nel rock di Power That Bee, per poi sfumare in una placida presa di coscienza enfatizzata dalla ballata di La Réalité (cantata in francese), racchiusa tra gli arpeggi di chitarra e i rintocchi del basso.
La title-track rappresenta, invece, il picco massimo di sfogo, il suono marcato dall’impulsività delle percussioni, che qui arrivano a sormontare gli altri strumenti e perfino l’ugola di Joan Seilor. Verso la fine, i suoni inizialmente ovattati, claustrofobici, appena sussurrati di Blue Moon, vengono poi squarciati dal fragore delle chitarre e dei cori, sfociando nella bonus track conclusiva, Double Rainbow, che rappresenta la calma, la quiete dopo la tempesta. I Joan and The Sailors sono degli artigiani del suono: riescono a creare piccoli gioielli servendosi degli stili più diversi (indie, rock, post-rock, trip-hop e anche un po’ di psych) e fondendo gli stessi attraverso l’insolito gap delle tre lingue utilizzate (inglese, spagnolo e francese), con la voce accattivante di Joan Seilor, di innegabile bravura, a plasmare il tutto. ”Home Storm” merita sicuramente di essere ascoltato e ri-ascoltato.
Articolo del
26/03/2013 -
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