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Italianissime, ma inglesi d'adozione, le Lilies On Mars sono un duo femminile dotato della capacità di assorbire tutte le influenze musicali a loro affini per poi rimescolarle, creando un sound originale e personale. Al loro terzo disco in studio, ” Dot To Dot”, il duo torna sulla scena musicale, senza l'ausilio di Matthew Parker che le aveva affiancate nel lavoro precedente, a due anni dall'uscita del loro secondo disco intitolato “Wish You Were A Pony”. Pubblicato dalla Long Song Records, l'album contiene tredici tracce interamente composte e prodotte dalle LOM, masterizzato dalla Staff Mastering Chicago e intriso di sonorità dreampop. Lisa Masia e Marina Cristofalo sono maturate dal loro debutto discografico, datato 2008 con il disco omonimo, sapendo trovare la strada musicalmente a loro più congeniale da percorrere. “Dot to Dot” è la giusta fusione di indie, elettro e dreampop. L'album, inoltre, ha l'onore di ospitare una collaborazione importante, quella con il cantautore ideale per affiancare questo progetto: Franco Battiato. Il “Maestro” era già apparso nel primo album delle LOM, solo sotto forma di cover a dire il vero, con il brano No U Turn dall'album “Clip” del 1974. Questa volta Battiato presta la sua voce per il singolo d'esordio, Oceanic Landscapes, che con la sua allure misticheggiante e la presenza del synth è il pezzo perfetto per presentare il disco agli ascoltatori. Inoltre le Lilies On Mars hanno affiancato Battiato durante il suo tour Apriti Sesamo, aprendo alcuni concerti nei teatri del Nord Italia.
Tutto l'album, se dovessimo trovare un difetto, è musicalmente omogeneo, senza una differenziazione marcata tra le tracce. D'altronde, però, questa mancanza di pezzi che si ergono al di sopra degli altri può aiutare l'ascoltatore ad immergersi nel mood dell'album, oscillando tra sonorità retrò e futuristiche. Il primo brano si intitola See You Sun e, dopo un inizio sognante acquista un andamento definibile etnico, grazie all'uso delle percussione e della chitarra ritmica. Si prosegue con Dream of Bees, contraddistinta da una base ritmica costante e suoni che sembrano venire proprio da un pianeta alieno, come suggerisce il nome del gruppo. Side ABCDE è un brano più elettronico, con l'uso di tastiere e synth, proprio come la successiva No Way, sebbene quest'ultima sia musicalmente il pezzo più solare dell'intero lavoro. Presenti anche due brani strumentali, Interval 1, con il suo sound più cupo e ruvido e Interval 2, maggiormente vicino a sonorità elettroniche. Impossible Child, invece, è una canzone tipicamente indie, seguita da So Far Dear America che verso la metà assume un suono più rock per cambiare ancora nel finale con i suoi suoni distorti. Sugar Is Gone è un pezzo notturno, con riferimenti iniziali al chillout e con la voce alterata dagli effetti del microfono. Interessante For The First 3 Years, dove le percussioni accompagnano un testo in italiano, l'unico dell'intero “Dot To Dot”, nel quale la voce sussurrata e leggermente distorta sembra quasi inafferrabile.
Sicuramente questo è il sentiero giusto da percorrere per le Lilies On Mars. Una dimensione più intima che ben si sposa con le voci e i testi del duo. Il nome del gruppo, infine, è perfetto per esplicitare il carattere lunare delle due musiciste e della loro musica.
Articolo del
27/03/2013 -
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