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Speedliner
Flash
2013
Believe Digital/Sound Management Corporation
di
Comfort Dago
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Una band si interroga nel profondo, guardando in faccia il malessere, lo seziona e intanto ne ricava testi con inni giovanilistici, sonorità d’Oltremanica, synth in primo piano,e sfumature anglo-pop. Gli Speedliner sono un quartetto germogliato nel luglio del 2010, composto da Matteo Zacco, Alessandro Simbeni (già precedentemente nelle fila dei The Oranges) Alessandro Carboni ed Andrea della Valle. L’album ”Flash” vede la luce dopo l’incontro della band con il produttore Fausto Zanardelli (EDIPO). I quattro ci propongono dieci tracce più un video per la canzone Assente, da vedere. E’ un videoclip che vede muoversi al proprio interno una moltitudine di personaggi ‘allegorici’; una ragazza, un prete ed un personaggio dubbio, mentre il gruppo suona in una stanza dalle pareti e piastrelle male illuminate che fanno tanto nosocomio abbandonato, e ricordano alla lontana il luogo costituito da blatte, luci al neon frastornanti ed individui che si ergevano come statue vacue, in Charlie Big Potato. Altri riferimenti musicali sovvengono alla mente all’ascolto delle canzoni del gruppo del Gardesano. Emerge spesso le tastiera stile Killers, batteria tallonante nella migliore tradizione new-wave, e molte sonorità ripescate dagli ’80s come avevano operato buona parte dei gruppi usciti nel primo lustro degli anni ’00. Quello che traspare dalle liriche è uno stato di estraniamento decadente e ribellioni che implodono come in Precipitare, che ha un incipit alla Bravery di An Honest Mistake, Per Te dove affiorano testi da ‘teenage angst’ tardiva. E’ ingordigia invece quella cantata nell’eloquente Non Basta Mai, mentre ne La Mia Periferia rileviamo l’insofferenza per una suburbia deludente, che una gioventù dall’emotività pulsante rifugge. Non mancano momenti al rallenty come in Hai Ucciso il Sole, con un’introduzione alla Baustelle per raccontare la dipartita dell’amata o Chilometri di Spiagge, sorta di omaggio naturalistico post-moderno alla natura che non delude. Il cd si chiude una ballata, America.
Articolo del
02/04/2013 -
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