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Shed of Noiz
RE: SoN
2013
CD autoprodotto
di
Comfort Dago
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Non voglio scomodare nomi di peso come i posatori della prima pietra dello stoner, i Kyuss o i diretti discepoli QOTSA, ma questi toscani riescono a impolverare un po’ la penisola italica con la sabbia di Palm Desert, con la mescita di elementi post-rock, stoner ed un perfetto raccordo del cantato in italiano. Il metal non per forza deve essere heavy, può deviare verso lo stoner. Tolte le note polverose di sabbia desertica, le voci rese roche da troppe sigarette ed i rodei, quello che ci rimane è ”RE:SoN” degli Shed of Noiz, che hanno fatto del drumming circolatorio e riffoni madidi di rock il punto nodale del loro primo cd, ottenendo un suono vigoroso ed energico. Il proposito non scritto di questa band sembra essere, riportare a galla atmosfere cadute in disuso. L’album RE:SoN è stato registrato negli ultimi scampoli del 2012 e agli albori di quest’anno, ed i ragazzi avendo immagazzinato nel loro bagaglio una moltitudine di live, hanno potenziato le loro prestazioni rispetto agli esordi ed ora li troviamo con un suono più nitido. Attivi dal novembre del 2008 anno in cui si stabilizza la line-up definitiva, data la provenienza di tutti i membri da altre scuderie, questi toscani hanno raggiunto traguardi importanti tra i quali: essere i supporter dei Ministri e venire applauditi all’edizione 2010 dell’Italian Wave Love Festival. Ed ora questa buonissima prima prova dopo i passati Ep: “Shed of Noiz” (2009) e “Primates” (2010),in cui erano risultati con ritmi più nostalgici, venalmente più malinconici e lyrics in inglese. Luca Bicchielli (voce), Dario Sardi (chitarra), Giulio Panieri (basso) e Mattia Salvadori (batteria) hanno una dimensione strumentale molto compatta; le canzoni RE SON, Psico Area e Infetto sono accomunate dalla stessa robusta impalcatura ritmica, con il cantato che perfettamente si armonizza con il tutto, cosa non facile con un genere come questo. Inno Qui vira sul nu-metal/crossover, Immutevole ha le ritmiche avvitate su se stesse ed ossessive degli A Perfect Circle. Corri Dora è quasi un arresto di corsa,quasi perché gli impasti massicci ci sono anche qui,come anche in Aurora che decelera di un poco il fuoco delle corde e dei crash roventi. Ma spetta a Senza Peso a staccare del tutto le spine e rendere l’aria acustica. Un gruppo che merita di essere tenuto d’occhio.
Articolo del
08/04/2013 -
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