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Terzo disco per Veronica Marchi, giovane cantautrice veronese, con alle spalle, però, una carriera già ricca di soddisfazioni avendo aperto i concerti di artisti come Finardi, Marta sui Tubi o Nada. Terzo disco ma nuovo inizio. ”La Guarigione”, questo il titolo, va inteso come una rinascita, un ripartire e lasciarsi il passato dietro, consapevoli di quello che siamo stati ma proiettati verso il nuovo. Distribuito dalla Cabezon Records, l'album, è la prima uscita dopo quattro anni dal suo ultimo lavoro, “L'Acqua Del Mare Non Si Può Bere”, preceduto dal debutto datato 2005 intitolato semplicemente “Veronica” e prodotto da La Matricula/Venus. In questo lasso di tempo, in realtà, la cantautrice ha dato sfogo ad altre sue esigenze artistiche come la registrazione di un album con la sua rock band, la Maryposh, con la quale ha appena pubblicato “La Luna Insegue Il Sole”, o l'apertura di un blog nel quale condividere i suoi racconti, successivamente tramutatosi in programma radiofonico condotto dalla Marchi in persona per FuoriAulaNetwork. Con una preparazione musicale che spazia dal jazz all'elettronica, qui Veronica ha voluto concentrarsi sul piano musicale che meglio accompagna lo spirito dei suoi testi: l'acustico. Fortemente incentrato su una dimensione folk, “La Guarigione”, vede l'ausilio di due suoi collaboratori ormai storici, Andrea Faccioli alle chitarre e Maddalena Fasoli agli archi, che per la prima volta partecipano anche alla stesura dei testi e curano insieme alla Marchi tutti gli arrangiamenti.
Registrato interamente in presa diretta su bobina al SottollMare Recording Studio di Luca Tacconi di Verona con la partecipazione di Dario Caglioni (già collaboratore di Consoli e Pfm), il disco è costruito su nove brani più una ghost track nei quali si respira l'obiettivo della Marchi, quello ciò di realizzare un disco che facesse pensare il più possibile a un concerto dal vivo. Basato su arrangiamenti minimali, l'intero lavoro è caratterizzato da un forte uso del piano come dimostrano Passanti Distratti o la stessa traccia fantasma. In Solo Un Incubo, dove è ravvisabile un rimando a Cristina Donà, il piano tiene il ritmo mentre nel ritornello abbiamo una “pausa” dal tema principale nel quale fanno il loro ingresso viola e violoncello. Acqua, con il suono delle gocce ad accompagnare le note, ha un andamento ipnotico dovuto alla commistione tra batteria e harmonium che costruiscono un ritmo ripetitivo come l'unico verso della canzone che viene ripetuto per tutta la durata del brano. In un giusto bilanciamento tra malinconia, Tempo, e squarci di positività, La Passeggiata, che si apre con il battito delle dita sui tasti di una macchina da scrivere e si conclude in un crescendo di cori, “La Guarigione” è un album raffinato di una cantautrice che a soli 28 anni riesce a scrivere brani dotati di profondità e introspezione senza mai cadere nella banalità o nel facile luogo comune.
Articolo del
10/04/2013 -
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