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Gli Ordem, nati musicalmente nel 1998, come progetto di Dario Floro, esordiscono sul mercato discografico solo ora, con ”The Quiet Riot”. In questi anni, però, si sono fatti notare pubblicando due demo autoprodotti, partecipando a parecchi festival come il ‘Blu Notti Blues’ o ‘Indi(e)avoltato’, suonando in alcuni dei locali più importanti della scena musicale del Nord Italia come l'Hiroshima Mon Amour di Torino o il Milk di Genova fino a dividere il palco con nomi noti come i Lombroso o i Cosi. Dopo svariati cambi di formazione, nel 2009, con l'arrivo della nuova voce, Dario Scalese, affiancata dalle chitarre di Floro e Luca Garrone, dal basso di Marco Garrone e dalla batteria di Gian Marco Rebaudengo, gli Ordem intraprendono il cammino artistico che li ha portati alla stesura dei brani che compongono “The Quiet Riot”. Prodotto da Massimo Visentin, storico collaboratore di uno dei signori della canzone italiana, Paolo Conte, per la Studiottanta Fortuna Records, l'album è un mix di rock classico intriso di influenze che vanno dalle sonorità degli anni '60 e '70 fino al rock anni '80 e '90 con il richiamo a gruppi storici come i Guns N' Roses.
L'impressione che si ha ascoltando il disco è quella di una coerenza e unità d'intenti tra le tredici tracce che lo compongono. Coerenza, che se da una parte è il punto forte del lavoro, perché da una precisa coordinata rispetto al cammino percorso dal gruppo, dall'altra è anche il suo tallone d'Achille poiché, in certi passaggi, il suono sembra livellarsi sui medesimi schemi sonori. Come già accennato, le influenze di gruppi come Bon Jovi o Guns, sono massicce e brani come No Life e The Quiet Riot, arricchita da un solo di chitarra, ne sono l'esempio calzante. Immancabili le ballad rock come The Scent Of Lights, Us e Waterlily che bilanciano, con il loro andamento più delicato e velato di pop le composizioni più energiche e tipicamente rock. Tra i brani maggiormente riusciti spiccano la radiofonica Essential, Istant's Mind con il suo intro psichedelico, e Edges e Mayf con le loro sonorità blues. Il gruppo astigiano ha dalle sua l'ottima tecnica musicale e la capacità di ricreare fedelmente un sound corposo come quello del rock di Axl Rose e soci. Peccato però che sembri più un album di “nicchia”, diretto ad un pubblico di nostalgici amanti del genere piuttosto che al mercato odierno, dato che, al suo interno, tutto sembra essersi fermato agli anni '90. Forse avremmo dovuto capirlo dal titolo dell'album, “The Quiet Riot”, (la rivolta silenziosa). Le rivolte portano a cambiamenti, novità, che qui stentano a farsi strada tra le note.
Articolo del
15/04/2013 -
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