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Il Club dei Vedovi Neri torna sulla scena con un piccolo anticipo del prossimo lavoro, quasi ultimato. La band è composta da Francesco Casarini, Claudio Brizi, Pietro Zanini e Renato Raineri. Il nome richiama alla memoria il titolo di un libro di Asimov, Il Club dei Vedovi Neri, per l'appunto, ma i protagonisti di questa recensione non sono immaginari, sono in realtà degli strepitosi musicisti, che condividono con l'autore, il gusto per il noir del loro primo album (“Dodici Storie Nere”), ma soprattutto una penna che regala a chi li ascolta dei testi molto vicini alla letteratura, per eleganza, per passione, per le parole scelte che fanno vibrare le corde dell'anima, come quelle della chitarra che accompagna le tre tracce che compongono l'Ep ”Numana”. Questo nuovo lavoro della band si differenzia dai precedenti, ma lascia intatta la loro caratteristica da cantautori, degna dei grandi nomi come De Andrè, e vicina al folk americano di Leonard Cohen. Le tre canzoni dell'Ep, sono poetiche, non coinvolgono solo l'udito, ma tutti i sensi. Si apre con Brucia, le parole accompagnano l'immagine di un fuoco che sfavilla, metafora della vita, da assaporare ad ogni secondo: continuando a brillare, cercando di non spegnersi mai. Si passa dalla luce della prima ai toni più scuri e nostalgici de L'Attesa, il suo gusto a tratti noir richiama il primo album; chiude la malinconica Luce Senza Ombre, racconta una storia presente vissuta con il ricordo del passato, a volte migliore, ma del resto non esiste “oggi” senza avere tracce di quel che è stato “ieri”. “Numana” si è rivelato un ottimo ascolto, ben composto ed orchestrato, Il Club dei Vedovi Neri un gruppo davvero da ascoltare e ri-ascoltare, i loro CD possono essere acquistati sul sito ufficiale (www.vedovineri.it).
Articolo del
03/05/2013 -
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