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Nati nel 2009 fra Alessandria e Genova, i Tomakin si presentano al pubblico e alla critica specializzata nel 2011, anno della pubblicazione di “Geografia Di Un Momento”, disco d’esordio dato alle stampe per conto di Sciopero Records con distribuzione Venus. Un’accoglienza fondamentalmente positiva consente alla band capitanata dal cantante Alessio Mazzei di dare il via ad una lunga serie di concerti. Concerti che non si tengono soltanto in Italia: nell’estate dello stesso anno i Tomakin riescono infatti ad esibirsi anche in Austria e in Polonia, ad aprire le esibizioni live di Paolo Benvegnù e dei Bud Spencer Blues Explosion e a piazzarsi al secondo posto dell’Italia Wave Piemonte. Terminata la non indifferente promozione di “Geografia Di Un Momento”, il brillante progetto decide di mettersi subito al lavoro per porre le basi del secondo Lp in studio.
Così il 15 aprile scorso vede la luce ”Epopea Di Uno Qualunque”, disco composto da undici nuove canzoni ricche di elementi elettronici e di indie pop, con sprazzi non proprio saltuari di buona e sofisticata wave. Di questa seconda raccolta di brani è certamente interessante il sound, molto contaminato e dinamico, in cui oltre all’impronta sintetica si scorge pure un utilizzo costante delle chitarre elettriche. Anticipato dal singolo Squali (seconda traccia del cd), è stato rilasciato per conto della label ligure The Prisoner Records di Michele Bitossi ed è stato prodotto da Fabio Martino e Mattia Cominotto (gente che in passato ha lavorato con nomi importantissimi della musica italiana come Gaber, Fossati, Battiato, Meganoidi e molti altri). L’idea che questa nuova fatica discografica sia estremamente attuale non è soltanto confermata dalle sonorità, sicuramente moderne e ben curate, ma anche dai testi (rigorosamente in italiano) e, più in generale, dalle tematiche affrontate nelle varie composizioni presenti in scaletta. Questo perché “Epopea Di Uno Qualunque” risulta essere un collage eclettico di storie bizzarre e alle volte grottesche, se non inquietanti ed amare. Storie in cui i protagonisti, pur vivendo un’esistenza abbastanza ordinaria, riescono comunque a sentirsi al centro dell’attenzione.
Curiose e non sempre prevedibili le chiavi di lettura, così come la scrittura nel complesso. Si può dire che il disco sia tutto sommato discreto e ben sviluppato. L’unica pecca è che alla lunga il suono, per quanto non noioso ed anzi strutturato in maniera più che decente, non riesce ad entusiasmare proprio in tutti gli episodi. Forse con l’inserimento di determinati arrangiamenti acustici qualche canzone avrebbe potuto stagliarsi più facilmente, o comunque denotare maggiore efficacia, finendo poi col convincere in pieno. Tuttavia è giusto rispettare quelle che sono state le scelte stilistiche adottate dai Tomakin, anche stavolta molto determinati e caparbi nel cercare di continuare a rendere quanto più personale e particolare il loro marchio di fabbrica. Registrato tra il Green Fog Studio di Genova e la Casa Bollente di Acqui Terme dai già citati Cominotto e Martino, “Epopea Di Uno Qualunque” è stato infine missato e masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà di Tredozio.
Articolo del
14/05/2013 -
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