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Primo disco in studio per The Lad And The Others, quartetto capitolino in attività da poco più di un anno e nato dalle ceneri degli Old Mates, band di stampo tipicamente alternative e brit pop che nel 2010 pubblicò il suo Lp d’esordio intitolato “Garage 13”, seguito poi l’anno successivo dal secondo, nonché ultimo, “That’s Creepy!”. Anticipato dal singolo apripista I’ll Be Fine, Lighthouse Tales, questo il titolo della mini raccolta di canzoni inedite, è stato registrato nel corso del 2012 presso gli EDQ Studios di Roma e dato alle stampe il primo marzo scorso. Composto da quattro tracce caratterizzate da liriche in inglese, a livello di sound l’album lascia trapelare alcuni rimandi evidenti a quello che era proprio l’inconfondibile marchio di fabbrica dei già citati Old Mates. Ad emergere sono infatti sonorità frizzanti ed elettriche, intrise di riff convincenti e tendenti a denotare pregevoli aperture melodiche dal piglio pop rock. Se da una parte questo tipo di formula sembra risultare appagante e piacevole, dall’altra rischia però di apparire un po’ stucchevole a lungo andare.
Al di là di questo, ”Lighthouse Tales” detiene in ogni caso una sorta d’incisività che, unita ad una non eccessiva lunghezza complessiva, gli permette di risultare abbastanza accessibile a tutti. Il primo brano in scaletta del cd è I’ll Be Fine, scelto dalla band come singolo di lancio: si tratta di un pezzo secco, tirato al punto giusto e, al contempo, orecchiabile. Assai immediato è in effetti l’inciso. Nel contemplarlo si scorge un evidente taglio stilistico alquanto british, accentuato anche dal cantato molto “anni Novanta” del frontman Alessandro Felli. All Of The Dreams è invece la seconda traccia del disco: anche qui chitarre distorte e molto affiatate, onesto inoltre il lavoro della sezione ritmica. Ad All Of The Dreams, il brano più corto del disco, segue poi Tell Me, altra canzone ficcante e ben prodotta anche se, tuttavia, poco imprevedibile. Discorso pressoché simile per la quarta ed ultima traccia in scaletta intitolata Breakdown.
Difficile giudicare nel complesso il disco d’esordio di un progetto fondato neanche due anni fa, specialmente alla luce di un progetto discografico come “Lighthouse Tales” che, si è già detto, include soltanto quattro pezzi originali. La sensazione è che per sorprendere, ma anche per dare l’impressione di essere più accattivanti, i Lad And The Others dovranno cercare di personalizzare maggiormente il proprio suono, magari virando verso un lo-fi che potrebbe dare un tocco quanto più graffiante al loro stile che, ad oggi, non è tuttavia così malvagio. Insomma, le basi ci sono, ma c’è ancora da lavorare sodo per ottenere la giusta considerazione su scala nazionale.
Articolo del
01/07/2013 -
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