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Se di “horror metal” si vuole parlare, si può dire che i Cadaveria ne abbiano pressoché incarnato la definizione stessa, per immagine, contenuti e personalità. Una singolarità che non ha paragoni nel territorio gotico italiano, e che, nonostante una produzione completamente stravolta rispetto al passato, paga, dando vita a un album completo, solidissimo, strutturato, anche se richiede forse qualche ascolto in più per esprimere appieno tutto il suo grande potenziale. Il merito di ”Horror Metal” sta nell’aver ampiamente valorizzato tutta la band nell’assemblaggio di un’ammirevole e immaginifica architettura, che quindi non fa esclusivo affidamento sulla voce e sulla personalità di una splendida Cadaveria, o sul beat selvaggio di Flegias. La dark lady per antonomasia, dal canto suo, ha ulteriormente esteso il suo range vocale, che rimane sempre e comunque impostato su corde decisamente aggressive, più death che black e messi in risalto da effettaggio e sovrapposizioni, oltre che dalle atmosfere create dalla doppia chitarra. Scordatevi il sound gothic-symphonic sofisticato e iper-femminile alla Epica o alla Tristania, siete nel posto sbagliato. Cadaveria è donna con gli attributi (sia detto come complimento, beninteso) e non poteva offrircene miglior dimostrazione.
Il lento crescendo di Flowers In Fire non è granché esemplificativo del rinnovato sound dei Cadaveria, ma svolge bene il compito di introdurre l’ascoltatore in questo universo tenebroso in cui nulla è come sembra. The Night's Theatre attacca subito con una decisa partitura death, concedendo stacchi melodici e clean vocals nel ritornello: strategia furbina e modaiola, salvata dal mestiere e dalla fattura ineccepibile. Death Vision è maestosa e varia, ed è uno dei pochi brani a presentare eleganti parti di tastiere, un po’ trascurate rispetto agli album precedenti. Per i nostalgici dei “vecchi” Cadaveria. Whispers Of Sin sconfina addirittura nel thrash più cattivo, forse senza particolari picchi di ispirazione, a dimostrazione che la band se la cava dignitosamente anche quando si cimenta (coraggiosamente, va riconosciuto) su un territorio che forse non gli è proprio congeniale. Bene Assassin, ottimo esempio del sound articolato messo a punto dai Cadaveria in questo album, così come la successiva The Days Of The After And Behind. Sorprendente Apocalypse, con quel riffing proto-doom che conferma la volontà di Cadaveria e soci di esplorare a tutto campo gli abissi del metal. The Oracle (Of The Fog) è, stilisticamente parlando, uno dei brani migliori del lotto, mutevole e suggestivo senza perdere in pesantezza. Non è certo a questi livelli This Is Not The Silence, troppo tendente alla modernità elettronica, ma si ritorna su livelli di eccellenza con tutta la tecnica e l’esplosività della conclusiva Hypnotic Psychosis.
Ribadisco, non è un album che cattura immediatamente: i livelli di songwriting e di sostanza sono veramente tanti e così fittamente incastonati, che è difficile coglierli tutti. Ma il bello della musica è anche saper offrire qualcosa di nuovo ad ogni ascolto, e ben venga che i Cadaveria abbiano trovato il modo di sviluppare un percorso interessante e articolato, pur rimanendo fedeli a se stessi.
Tracklist: 1. Flowers In Fire 2. The Night's Theatre 3. Death Vision 4. Whispers Of Sin 5. Assassin 6. The Days Of The After And Behind 7. Apocalypse 8. The Oracle (Of The Fog) 9. Requiem 10. This Is Not The Silence 11. Hypnotic Psychosis
Articolo del
13/07/2013 -
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