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Opera prima dei Lui Sono Io, duo emiliano formato da Federico Braschi e Alberto Amati che, fin dal brano di apertura (Brutti Sogni), lascia trapelare quanto questo disco sia carico di ispirazione e tutto da ascoltare. “Storia Di Una Corsa”, infatti, si presenta subito con il bel ritmo cadenzato di Brutti Sogni, brano che fa da introduzione al riff incalzante di Un Altro Treno, avvolto in un vortice rock di chitarra e basso elettrico, ulteriormente amplificato dall’eco dei cori in sottofondo. Con Via Stalingrado, invece, la band smorza decisamente i toni inserendo una ballata che odora di poetica deandreiana, dai suoni essenziali ed eleganti, che si prolungano piacevolmente anche nella successiva Santa Monica. I Lui Sono Io, peraltro, non fanno mistero di essere stati influenzati da due pietre miliari del cantautorato italiano come Fabrizio De Andrè e Luigi Tenco, inserendo numerosi riferimenti nelle liriche (Rockstar) e nel desiderio di rivolta misto a rassegnazione del cantato (Storia Di Una Corsa). Ma è nell’ abbandono delle reminiscenze del passato che questo duo emiliano dà il meglio di sé, tra il blues-rock di Come Quando e il folk urlante di 3 e 40, doppietta di brani coinvolgente, trascinante, estremamente orecchiabile. Ma trattasi appunto di un abbandono momentaneo: i brani successivi, infatti, vedono un ritorno all’acustico, all’intimismo delle parole e dei suoni con Case (con rimandi a gruppi come Dente e Le Luci Della Centrale Elettrica) e al romanticismo essenziale, appena accennato di Domani. Un disco assolutamente godibile, dunque, quello dei Lui Sono Io, che dimostrano di sapersi destreggiare con abilità sia nella scrittura dei testi sia nelle partiture musicali e negli arrangiamenti, riuscendo a farci promuovere a pieni voti questo loro esordio.
Articolo del
29/07/2013 -
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