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Si è fatto attendere e non poco il terzo lavoro in studio dei Pivirama, progetto romano – ma dalle salde radici sicule – capitanato dalla cantante e chitarrista Raffaella Daino. ”Fantasy Lane”, pubblicato per conto dell’etichetta indipendente di Govind Khurana New Model Label, è stato dato alle stampe nel maggio scorso, arrivando a circa quattro anni di distanza dal precedente “In My Mind”, a sua volta successore del pregevole disco d’esordio autoprodotto “Cosa Sembra” (annata 2005). Molta cura e dedizione dunque dietro ad un album scritto senza particolare fretta e la cui pubblicazione è coincisa con l’avvio di un tour britannico che l’ormai affiatato quartetto di Roma ha intrapreso nella primavera del 2013. L’aver suonato in diversi – e anche celebri – locali inglesi quali, ad esempio, il Boston Arms Music Room di Londra e l’Asylum di Birmingham attraverso spostamenti molto roots compiuti grazie all’affitto di un ammaccato school bus anni Novanta guidato da un road manager fiammingo ha indubbiamente contribuito ad ampliare il bacino d’utenza dei Pivirama, facendo crescere la considerazione di pubblico e critica nei loro riguardi. E l’aver tenuto concerti anche nel corso del 2012, anno in cui è stato effettuato il grosso del lavoro in studio, ha consentito inoltre alla band di non adagiarsi troppo, di trovare cioè gli stimoli necessari per portare a termine i nove pezzi originali al tempo in gestazione, individuando per ognuno di essi tanto il suono più idoneo quanto gli opportuni accorgimenti strutturali. Ecco allora un Lp realizzato con sensibilità, in cui sono di nuovo i rimandi a progetti e piccoli geni angloamericani come Blonde Redhead, Autolux, PJ Havery e Anna Calvi a spiccare. Delle nove tracce inserite nel cd (dieci se si considera pure la versione live unplugged di War), otto denotano la presenza di strofe in lingua inglese.
L’unico pezzo totalmente in italiano, che tra l’altro risulta poi essere uno dei migliori episodi del disco anche per via di un testo che affronta con sapienza una tematica triste e delicata quale la condizione odierna di chi suona e fa arte, s’intitola SonicaMente. SonicaMente è stato rilasciato dai Pivirama circa un anno e mezzo prima dell’uscita ufficiale di “Fantasy Lane” (si parla infatti dell’ottobre del 2011), fungendo in pratica da intrigante e succulenta anteprima dell’album. Arrangiamenti sofisticati e sfumature eteree risultano essere forse gli elementi più ricorrenti all’interno di una raccolta di canzoni inedite in cui non sembrano tuttavia mancare incisive incursioni elettriche e contaminazione. Se in pezzi come Fantasy, Difference, Calling e Mom Theresa tutto sembra tendere alla sospensione e alla rarefazione, non mancano in ogni caso componimenti dal tiro più accattivante e dal registro musicale tagliente: non solo l’iniziale Sick, ma anche Just For A While e War manifestano un mood del genere, vale a dire lanciato verso direzioni dal piglio prettamente (indie) rock. “Fantasy Lane” prosegue dunque un discorso musicale e stilistico ben preciso che già con “In My Mind” (2009) la Daino e i suoi musicisti erano riusciti finalmente ad impostare e a sviluppare con il giusto spirito, ma anche con un approccio quanto mai sincero e calzante. In questo caso è stato sicuramente provvidenziale l’apporto di Tony Truncali in fase di produzione: oltre ad essersi occupato delle batterie, delle programmazioni e di alcune parti di chitarra, Truncali, assieme alla stessa Daino, ha saputo rendere molto bilanciate le strumentazioni di tutti i brani e di donare quindi al disco sia un respiro internazionale sia un’impronta assolutamente brillante perché omogenea. È un disco, “Fantasy Lane”, che se non possiede magari quelle specifiche risorse in grado di farlo avvicinare alla perfezione e al capolavoro, contiene comunque dei buonissimi colpi. Statene certi.
Articolo del
02/10/2013 -
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