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Legless
Till That Morning
2013
Front Of House Records
di
Manuela Santacatterina
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Secondo album per i bolognesi Legless. Dopo la pubblicazione, nel 2006, del loro primo EP, autoprodotto quando frequentavano ancora il liceo, e di “Pleasures Paranoids and Parties”, nel 2010, che li ha portati a suonare anche nel Regno Unito, i quattro si sono chiusi al Morphing Studio di Bologna per realizzare il loro secondo long playing intitolato “Till That Morning”. Un album caratterizzato da una forte impronta punk che si mischia con sferzate di rock e l'utilizzo di sintetizzatori. Distribuito dalla Audioglobe per la Front Of House Records, il disco comprende dodici tracce dal sound energico e dinamico, contaminato da sonorità che racchiudono tutta la potenza che contraddistingue il genere. Curato dalla produzione artistica di Cristiano Santini dei Disciplinatha, “Till That Morning”, ha il pregio di ricercare un proprio sound che lo contraddistingua e gli impedisca di inciampare nel magma spesso poco originale o quantomeno “standard” del filone rock punk. Si parte con Liar con il suo ritornello martellante influenzato dalle sonorità rock'n'roll delle chitarre, grazie al quale entriamo nel mondo dei Legless. Un mondo fatto di riferimenti alla musica della costa ovest degli Stati Uniti come in D.I.L.L.O o Shoes che ricorda lontanamente gli arrangiamenti dei Queens Of The Stone Age ma che non dimentica la lezione impartita dal pop rock inglese esemplificato in Waiting Game con il suo inizio delicato che lascia ben presto spazio ad un brano dinamico. Con Baby Don't Put Down This Sound il gruppo si avvale, come nella già citata Waiting Game, dell'uso del synth mentre con Persia e il suo iniziale feedback sembra di trovarci difronte un omaggio all'attacco della beatlesiana I Fell Fine. Con I Need To Get Away, i quattro, esplorano il sunshine pop colorandolo con un sound più rock e nella finale On the Couch, esempio perfetto delle potenzialità del gruppo, i Legless giocano con la melodia accelerandola e addolcendola a loro piacimento, fondendo synth, punk, rock e pop come in una sorta di manifesto che contiene al suo interno tutto il loro universo musicale. “Till That Morning” è un disco riuscito, capace di calibrare gli stili senza appesantire i brani che cattura l'attenzione dell'ascoltatore fin dalla prima traccia.
Articolo del
07/10/2013 -
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