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“Breath'n'Roll” s'intitola il primo lavoro discografico dei Breathless, giovane formazione capitolina. E breath 'n' roll è anche il nome del genere che i quattro garzoncelli affermano di suonare. Non che l'invenzione di un nuovo termine per etichettare ciò che si suona sia poi una pratica così rara. È anzi consuetudine propria di artisti originali - in tutti i sensi - il provare a definire il sound proposto coniando espressioni fantasiose, così da poter dare risalto al proprio prodotto nel marasma delle nuove pubblicazioni. D'altronde i quattro ragazzi in questione si dichiarano normali, ma solo all'apparenza. E questa apparente normalità sembrerebbe null'altro che una manifestazione di unicità. Nati nel 2007, i Breathless si compongono di Sabrina Sannibale (voce, chitarra), Monica De Rosa (batteria), Lorenzo Carlini (chitarra) e Fabio Fodarella (basso). Peculiare è l'inclinazione verso generi differenti: Sabrina tende al punk ed al grunge, Monica è più votata alla ritmica hip hop, mentre i maschiacci si dedicano prevalentemente al metal, senza disdegnare blues e rock classico. Una bella miscela di gusti. Risultato di questo incrocio è quel breath 'n' roll di cui sopra, o meglio un punk rock di base, dall'animo molto grunge, nei suoni e nel cantato, e dalle sfumature tendenti ad un alternative metal di stampo americano, in alcuni casi dotato anche di una discreta aggressività. Sembrerebbe un connubio di generi fin troppo azzardato, ma il risultato è piuttosto piacevole, e molte cose sembrano funzionare come si deve. “Breath'n' Roll” racchiude il meglio di ciò che la band è riuscita a comporre nei primi cinque anni di esperienza musicale, e presenta sette tracce semplici e dirette. Apre le danze la piacevole That Magic Have to Come, energica e robusta, emblema di ciò che sarà il disco in tutta la sua durata: disordinato ma orecchiabile, disarmonico seppur affascinante. A confermare queste prime sensazioni giunge immediato il primo singolo estratto, ovvero la breve It's Going to Work, una cadenzata marcetta che trasporta l'uditore baldanzosamente verso la terza traccia Strawberry, unico brano leggermente sottotono dell'album. Niente di estremamente negativo, ma alla caotica gagliardia delle precedenti tracce viene aggiunta una maggiore tendenza all'ossessività e alla monotonia. Risolleva decisamente le sorti del disco il pronto intervento di Carnival Game, il pezzo migliore del lotto: un inizio che sembra il preludio ad una ballad potente, ma è solo una maschera, stravolta dopo pochi secondi da un fare malinconico sì, ma non sentimentale. Il ritmo si mantiene sostenuto, la chitarra accompagna e sporca l'ottima prestazione canora della grintosa Sabrina, creando una miscela di sensazioni dissonanti ma d'impatto. Continua sullo stesso solco la seguente Taste of Sun, il cui ritornello tuttavia pare assumere nuovamente connotati più vicini al punk tradizionale, mentre Curtains permette alla voce di Sabrina di scatenare tutto il proprio potenziale grunge, mentre il suono si fa più scuro, avvicinandosi ad un certo filone alternativo d'oltreoceano. Chiude l'album la positiva, ma non eccezionale, Esaurita (non ci si lasci ingannare, le liriche rimangono anche qui in un inglese non proprio aulico), altro sunto dei pregi e dei difetti mostrati nel corso del disco. Tirando le somme, si tratta di un buon debutto per i Breathless, le cui possibilità sembrano essere più che discrete, e in cui pare essere presente una scintilla di talento. Tutto starà nel saperla sfruttare a dovere, e nel saper correggere le imperfezioni (specialmente riguardanti il drumming e la chitarra solista), prima che possano sfociare nell'endemicità. Merita un plauso invece la performance complessiva della cantante, la cui tendenza al rischio denota grande personalità, ed è funzionale ad un certo vigore espressivo, evidente nonostante un missaggio non propriamente adeguato. Breath 'n' Roll? Promosso, ma con riserva.
Articolo del
26/12/2013 -
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