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Il fenomeno delle “messe beat” è un tuffo nel cuore dell'Italia della metà degli anni Sessanta, tra cambiamenti e rivoluzioni giovanili che, dopo il Concilio Vaticano II, investe e mescola “sacro” e “profano”, laicità e religione, adattando il beat al contesto liturgico e reinterpretandolo in chiave più propriamente contemporanea. E sono complessi come Gli Amici, I Barritas di Benito Urgu, The Bumpers, Angel And The Brains, Gli Alleluia e compositori come Marcello Giombini a dare la scossa elettrica e una ventata di innovazione alle “anime da oratorio”. A conservare questa tradizione, che fonde la religiosità al rock'n'roll, e a trasportarla negli Anni Zero ci hanno pensato invece gli Illuminati, band dal cuore “vintage” che dopo il primo album “Prendi la chitarra e prega” (2008, Hit Bit), tornano ad officiare liturgie d'altri tempi con ”Lumen Gentium”. Rispetto al precedente, questo nuovo album esplora derive musicali rinnovate, restituendo un lavoro in studio più accurato, complesso e ambizioso. Il beat lascia così ampio spazio ad una svolta compositiva decisamente più lisergica, tra acidità e striature psichedeliche, e le reinterpretazioni di Marcello Giombini vengono affiancate da pezzi originali (l'oscurità suggestiva de Il Cerchio, Tu Non Sai e Christus Dominus, con il testo di Tiziano Tarli e la musica di Cookbook dei Damnation Of Adam Blessing del 1969), mentre l'orazione gregoriana calda, distorta ed evanescente del Kyrie Eleison corre lungo richiami polverosi alla Easy Rider. Lumen Gentium racchiude in definitiva un'anima “fuzztronica” che si muove tra distorsioni wah wah e preghiere lisergiche. In merito alla versione del Kyrie Eleison, il cantante degli Electric Prunes, James Lowe, ha scritto:«Alcuni passano la vita sulla corsia ‘di sicurezza’, altri invece la attraversano al limite spingendo sull’acceleratore nella corsia di sorpasso. Gli Illuminati passano tutti i test di impatto in corsa con Kyrie Eleison. Questo movimento fuzztronico che scaturisce dalla liturgia cattolica è una Preghiera di Unità che mette insieme visioni di monaci incappucciati o forse di luminosi angeli che fluttuano in corridoi bui con la rotella del distorsore alzata al massimo. Rendiamo onore all’audace spirito da cambio di corsia, rispettoso, ronzante e folle nel finale.» E se lo dice anche lui...Sia lodato Gesù Cristo!
Articolo del
13/01/2014 -
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