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”Cave_Man” rappresenta un nuovo interessantissimo capitolo all’interno della curiosa parabola artistica di Marco Bernacchia, aka Above The Tree. Dopo l’ottimo “Wild”, nel corso del 2013 Bernacchia ha gettato le basi per dare vita ad un Lp in grado sia di portare avanti un discorso simile a quello intrapreso a livello discografico proprio l’anno prima, sia di palesare comunque un’importante, nonché tangibile, evoluzione a livello di sonorità. Per centrare entrambi gli obiettivi il creatore del progetto Above The Tree ha così scelto di coinvolgere altri due ottimi musicisti: Edoardo Grisogani, addetto all’elettronica, ed Enrico “Mao” Bocchini, talentuoso percussionista. Sono loro in fin dei conti a rappresentare il Drum Ensemble Du Beat. “Cave_Man”, registrato in analogico da Maurizio Abate all’ARGO Lab di Gorla Minore (provincia di Varese), vanta anche la presenza di un bel trittico di signori strumentisti quali Roberto Villa, Glauco Salvo e Nicola Manzan. Se i primi due hanno suonato il sax e il banjo rispettivamente in People From The Cave e in Down-Wind Song, Manzan, noto anche come Bologna Violenta, ha invece curato gli archi dell’ultimo pezzo in scaletta, e cioè End Of Era. Cosa dire di questo disco? Sicuramente che nel contemplarlo ci si trova di fronte ad una produzione dotata di altissima qualità; che il tasso di sperimentazione è davvero elevato; che l’esecuzione dei pezzi è assolutamente impeccabile, e quindi degna di nota; che nel carattere generalmente etereo delle sei tracce che lo compongono si scorge estrema meticolosità tanto nella scelta degli arrangiamenti quanto nella definizione delle strutture; e poi che le ritmiche dal piglio tribale si sposano benissimo sia con le programmazioni elettroniche sia con le parti di chitarra ideate e sviluppate da Bernacchia. In “Cave_Man” tutto è giocato sulla costruzione di atmosfere ammalianti, sulla tendenza ad individuare andamenti sinuosi e coinvolgenti e, infine, sul desiderio di provare a fondere tradizione e modernità, vale a dire musica etnica e dance floor music. Il risultato? Favoloso. Nonostante sia obiettivamente un disco non accessibile a tutti, nei suoi trentanove minuti complessivi dimostra di non perdere mai colpi, anche quando i passaggi si fanno più spigolosi finendo col mettere a rischio l’attenzione e la pazienza dell’ascoltatore. Come suggerisce il comunicato stampa ufficiale, l’album si propone come «una lettura occidentale dell’immaginario (e in questo caso immaginato) mondo tropicale. Un viaggio di popoli lontani che silenziosamente si appropriano di un territorio sconosciuto prima di essere vinti e cancellati dalla storia». Mixato sempre da Maurizio Abate all’Outside Inside di Montebelluna (Treviso), “Cave_Man” è stato masterizzato da Filippo Strang in quel di Frosinone, presso lo studio VDSS Recording. Come già riportato sopra, l’album è stato registrato in analogico. Solo le percussioni (assieme ad alcune sovraincisioni) sono state registrate altrove, per l’esattezza al Visuela Recording Studio di Predappio, comune della provincia di Cesena-Forlì. Ad occuparsene, Roberto Villa. Buon approfondimento. Ne varrà la pena, abbiate fede.
Articolo del
19/02/2014 -
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