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Louis Atzori
Ecobeat
2013
CD autoprodotto
di
Nicolina Di Gesualdo
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Cerchioni di automobili, vasi per le piante, taniche di petrolio, bottiglie d’acqua: tutti oggetti destinati al macero e riutilizzati in funzione del recupero creativo e, soprattutto, dell’arrangiamento musicale finale. Questo, in sintesi, l’ideale che ha spinto Louis Atzori a realizzare “Ecobeat”, debutto dell’artista torinese. Avvalorato dalla storia professionale del suo autore – che ha infatti collaborato con artisti del calibro di Lucio Battisti, Freak Antoni e Paolo Conte – il progetto attira sin da subito l’attenzione dell’ascoltatore, se non altro per la bizzarra fusione di ritmi tribali, di derivazione lounge/chill out, con incursioni jazz e pop, accresciute dall’uso del sintetizzatore ad opera di Ivano Atzori. “Eco” come “ecologico”, come “eco-friendly” e, soprattutto, come “ecomusica”. Sì, perché grazie ad un utilizzo (sempre ben calibrato) degli oggetti di recupero e di riciclo, Atzori riesce nell’intento di enfatizzare la sonorità generale del disco, a cominciare dalle percussioni indiavolate di Chicano e Plex, fino ad arrivare a ritmi più soft e distesi di brani come Slice e Drops. Nove brani ben arrangiati, innovativi, a volte un po’ eccentrici ma comunque gradevoli, racchiusi in un album decisamente “amico della natura”.
Articolo del
23/02/2014 -
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