“Le Difese” è un disco che lascia a bocca aperta. Un disco magistrale, intriso di un’eleganza, di una classe che è davvero difficile quantificare e far comprendere a chi ancora non lo ha ascoltato. Ha un suono favoloso, sostanzialmente acustico. Ma acustico non vuol dire scarno. Acustico può voler dire sontuosità, quella di cui trasudano le musiche e gli arrangiamenti delle dieci tracce che i Vessel (Corrado Nuccini ed Emanuele Reverberi) hanno inciso tra il marzo del 2011 e il settembre del 2013 al Bunker Studio di Rubiera (Reggio Emilia) sotto la supervisione di Andrea Rovacchi, che di questo disco ha curato la produzione. Dunque un grande sound. E su questo ci siamo. Ma le musiche? E i testi? Vogliamo parlarne? Con estrema umiltà e discrezione, i Vessel pescano in continuo dalla canzone d’autore italiana e da quella transalpina, senza disdegnare nemmeno la tradizione popolare nostrana (basti pensare a Nudisti Su Marte, a Battan L’Otto e a Sinnò Me Moro). Ricordano Ciampi nell’iniziale La Bussola, e pure De André ne Il Soffio e nelle successive La Spinta e Una Città D’Incanto. Insomma, tanta roba davvero, soprattutto per chi non resiste di fronte alla raffinatezza e per chi ha sempre adorato certi arpeggi, certe rime, certe storie. Certi linguaggi. De “Le Difese”, uscito il 17 febbraio per Santeria e distribuito da Audioglobe, stupisce come i Vessel siano stati in grado di mettere in piedi atmosfere d’altri tempi senza però disdegnare modernità e sperimentazione. L’utilizzo nutrito di archi, fiati, chitarre, contrabbasso e percussioni ha dato vita a un qualcosa di ammaliante che non stanca e che non risulta così prevedibile, obsoleto, come si potrebbe pensare. Perdersi nella magia di pezzi quasi “trobadorici” come la già citata Nudisti Su Marte e la bellissima Non Sei Più Tu, a metà strada fra Georges Brassens, l’Andrea Chimenti de “L’Albero Pazzo” e il Cesare Basile meno anarchico, non è che un piacere. E “Le Difese” ha proprio questo potere di rapire chi ascolta e di ammutolirlo. Qui siamo alle prese con un grande disco. Che sia chiaro. Alla realizzazione del primo album vero e proprio dei Vessel arrivato dopo i due Ep in inglese “Tales Of Memento Island” e “Melodies Of Cupidos Island”, hanno preso parte musicisti ed artisti di grande spessore. Qualche nome? Laura Loriga dei Mimes Of Wine, Sara Lov dei Devics, Angela Baraldi. E poi Enrico Pasini (da anni al fianco di Beatrice Antolini), il contrabbassista Riccardo Sgavetti e il batterista dei Julie’s Haircut Ulisse Tramalloni. Che dire, poteva forse venire fuori un disco evanescente con certe collaborazioni? Impossibile. E infatti “Le Difese” ha una marcia in più anche per questo. Anche per chi ci ha messo lo zampino durante le registrazioni. Chef-d'œuvre, senza ombra di dubbio.
Articolo del
04/03/2014 -
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