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Syndrome
Appearance
2013
Real Fat Studio
di
Alessandro Basile
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Registrato e mixato da Maurizio Albanese al Real Fat Studio di Reggio Calabria, “Appearence” è il secondo Lp dei Syndrome. Il quartetto capitanato dal cantante e chitarrista Raffaele Bova ha impiegato circa un anno per arrangiare e registrare i dieci pezzi finiti nel disco che, tra le altre cose, è stato masterizzato Christian Wright presso gli storici Abbey Road Studios. “Appearance” suona come un album sostanzialmente funk. Un funk in ogni caso molto “elastico”, tendente cioè a farsi accattivante e travolgente in determinati momenti, e ad aprirsi invece alla contaminazione in altri. Proprio questa interessante oscillazione tra episodi “tirati” e lampi di apparente leggerezza consente a chi ascolta di non distrarsi e di contemplare perciò con attenzione il cd dalla prima all’ultima traccia. Se l’iniziale Bones palesa fin dai primissimi secondi parecchia efficacia ed evidenti rimandi al funk rock più sanguigno e incisivo, già la successiva You Shock Me dimostra perfettamente come sia possibile inserire fiati e percussioni in un pezzo a dir poco esplosivo senza comunque fargli perdere brillantezza. Importante, nell’economia generale della canzone, il contributo del percussionista Dario Zema e del sassofonista Vittorio Corasaniti. Dopo You Shock Me è il turno di Chipmunk, brano brevissimo ma, in fin dei conti, estremamente incalzante – sembra quasi di sentirci i primi Incubus. Interessantissime, nonché inaspettate, le citazioni latine in Duffy Slut. Ancora sax invece in Thelonious Cotton Wad Tail, traccia tutt’altro che prevedibile e delicata. La sesta canzone del disco è Icarus Nightfall. Trattasi di un componimento che si apre con un lento arpeggio di chitarra elettrica ma che lascia ben presto spazio a riff abbastanza heavy pronti ad salire in cattedra nei due incisi. L’ultima parte del disco, il cui sound appare nel complesso decisamente influenzato da una forte componente musicale americana, si divide tra frangenti di puro e scatenato crossover (Lurcking So Deep e Water Power), di più accessibile e ibridato funky (Teardrops And Blood) e di onestissimo rock (Angel). Per essere alla sua seconda opera discografica, si può dire che il quartetto calabrese non abbia affatto deluso. “Appearance”, ideale seguito di “The Syndrome” del 2011, è un album ben strutturato e coerente, in cui prevale l’obbiettivo di fondere i generi senza comunque mai fare a meno di groove e dirompenza. Niente male davvero. Promossi.
Articolo del
12/03/2014 -
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