Guignol Ore Piccole 2014 Atelier Sonique di Cristina Valentini

Sono le 3 di mattino. Mi accingo all’ascolto di ”Ore Piccole” e non poteva essere altrimenti. Quinto lavoro in studio per la band meneghina capitanata dal leader, Pier Adduce, questa volta però con una nuova line up, che vede Davide Scarpato alla chitarra e violino, Enrico Berton alle percussioni e Stefano Fascioli al basso, con la produzione artistica di Giovanni Calella, arrangiatore e musicista (Adam Carpet, Alessandro Grazian, Kalweit and The Spokes).
10 pezzi con quel sound tipico del blues sotterraneo, mixato al folk cantautorale, con sprazzi di punk e psichedelia. Liriche intime, crude e immaginarie perfette per tutte quelle anime perse che combattono contro i propri demoni, alla ricerca di se stessi e che si sentono maledettamente fuori posto e fuori luogo in ogni situazione.
Di giorno non siamo noi stessi al 100%, mentre appena scendono le tenebre, quando si spengono tutte le luci e i lampioni delle città, ci spogliamo di quelle maschere che dobbiamo portare ogni santo giorno per essere finalmente puri e liberi da ogni schema e regola imposta da questa società. La notte rigenera e per quanto ne so, ogni artista che si rispetti ha partorito le migliori idee al calar della sera.
Questa è l’urgenza dei Guignol, comunicare e suonare nelle ore piccole senza che nessun filtro di ogni sorta possa interferire. Certe cose, Gli alberi degli impiccati, Mr. Faust e Le Consegne sono i migliori pezzi di questo lavoro, da ascoltare esclusivamente nella vostra stanza inebriata dal fumo di sigaretta e da luci soffuse. Ora posso andare a dormire, mentre la maggior parte delle persone finge di essere quella che non è.
Articolo del  21/03/2014 -  ©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati