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Sky Of Birds
Rivers Flow Free, Lakes Just Agree
2014
CD autoprodotto
di
Alessandro Basile
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Dopo la fine del progetto Mosquitos, il cantante e chitarrista Mario Martufi si ripresenta con un mini disco molto bello ed avvolgente intitolato “Rivers Flow Free, Lakes Just Agree”. Interamente autoprodotto, è il primo lavoro in studio che Martufi ha realizzato assieme agli Sky Of Birds, quintetto rock in cui figurano anche Alberto Capoccitti (chitarre, tastiere, sequencing e cori), Sandro Traversi (chitarre, piano elettrico e cori), Simone Podagrosi (basso e cori) e l’ex Shout Strueia (batteria). All’interno di quello che può essere considerato tecnicamente un Ep, trovano posto quattro componimenti davvero intriganti. A livello di arrangiamento si prediligono elettricità e distorsioni. Tuttavia i pezzi non risultano essere eccessivamente roboanti. Il mood è in effetti abbastanza tranquillo. I suoni e il cantato ricordano spesso i Velvet Underground, e forse sono proprio certi rimandi a far individuare a chi ascolta più di un’analogia con i già citati Mosquitos, con cui nel 2012 Martufi ha sfornato l’ultimo e splendido album “Socialhaze”. Il brano scelto dagli Sky Of Birds per aprire il cd è Are You Ready. Trattasi di un pezzo assai coinvolgente e, nel complesso, ben strutturato. Non troppo ritmato, cullante, molto americano in fatto di sonorità: Are You Ready sembra funzionare fin dell’entrata della voce che arriva dopo una breve e deliziosa introduzione strumentale contraddistinta da sinuosi intrecci chitarristici. Ottimo inizio. Dopo Are You Ready, ecco Collide. Qui la partenza è più incisiva. Le chitarre elettriche creano un bel muro di suono che si assopisce nel giro di pochi secondi quando parte il cantato, davvero ad hoc per quelle che sono le sfumature della canzone. Incalzante il ritornello. Impeccabili i momenti strumentali, sempre intensi e graffianti. Buona pure la seconda. Con Big Former Times si torna un po’ a quella dimensione “acquatica” a dir poco evidente in Are You Ready. Nonostante l’eleganza e la raffinatezza di fondo, Big Former Times riesce comunque a catturare l’attenzione grazie ad un groove niente male e a degli egregi giochi di effettistica creati dalle chitarre. “Rivers Flow Free, Lakes Just Agree” si chiude con l’ottima Snipers. Con il suo taglio leggermente blues, il pezzo sembra unire in un solo colpo Lou Reed e Beck Hansen, mentre il riff portante fa pensare invece ai Kills. In questo caso gli Sky Of Birds scelgono di non utilizzare troppe parole e optano per un’ammaliante coda musicale che mette di nuovo in risalto discrete progressioni chitarristiche. Conclusioni: il disco merita. Le canzoni sono di pregevole fattura e si riscontrano dei bei suoni. Inoltre non vi è eccessiva sperimentazione. Forse è proprio il caso di approfondire. Anzi, leviamo il “forse”.
Articolo del
16/04/2014 -
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