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Bruno Bavota
The Secret Of The Sea
2014
Psychonavigation Records
di
Alessandro Basile
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Arrivato a poco più di un anno di distanza dal precedente “La Casa Sulla Luna”, “The Secret Of The Sea” è il terzo album in studio realizzato dal giovane compositore campano Bruno Bavota. Il disco, pubblicato per Psychonavigation Records, contiene undici componimenti strumentali in cui, nonostante degli arrangiamenti più corposi rispetto al passato, sembra essere ancora una volta il pianoforte l’autentico perno su cui Bavota sceglie di poggiare tutto il resto. In “The Secret Of The Sea” regnano delicatezza e sensibilità. Tutto è avvolto da un intimismo che non stanca, ma anzi affascina e coinvolge l’ascoltatore, convincendolo a proseguire e ad arrivare sino all’ultima traccia in scaletta, ovvero Chasing Stars. Il talentuoso artista classe ‘84 mette da parte inutili virtuosismi prediligendo la semplicità che lo porta sempre a scrivere dei componimenti di breve durata non solo poco articolati, e quindi accessibili a tutti, ma anche poco artefatti. Rispetto a “Il Pozzo D’Amor” e al già citato “La Casa Sulla Luna”, questo nuovo progetto discografico palesa un utilizzo abbastanza ricorrente di chitarre, perlopiù acustiche. Chitarre che non vengono chiamate in causa soltanto per abbellire e “riempire”. Il più delle volte sono proprio le sei corde a creare un tema all’interno del quale si inserisce solo in un secondo momento il pianoforte. È il caso della splendida The Man Who Chased The Sea, traccia numero tre del disco aperta da un delizioso arpeggio di acustica tendente a velocizzarsi e a farsi via via più incalzante con il passare dei secondi. Discorso pressoché simile per If Only My Heart Were Wide Like The Sea e per la successiva Constellations, dove nella seconda parte si riscontra anche la presenza di poche note elaborate da una chitarra elettrica il cui suono estremamente pulito non appare per nulla invadente. E a proposito di “elettricità”, “The Secret Of The Sea”, registrato fra l’Elios di Castellammare Di Stabia e il Sanità Music Studio di Napoli, si apre con un bell’arpeggiato elettrico molto suggestivo e in fin dei conti inaspettato, quello dell’eterea e visionaria Me And You. Facile immaginare che la presenza di vari dialoghi tra chitarra e pianoforte conferisca qua e là maggiori colori ad un disco tutto sommato minimalista ma, al contempo, ricolmo di classe e di leggerezza. Un disco, “The Secret Of The Sea”, che non punta affatto ad essere impiegato come mero sottofondo, ma che cerca continuamente l’attenzione e la partecipazione emotiva da parte di chi decide di contemplarlo.
Articolo del
18/04/2014 -
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