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Guappecartò
Guappecartò
2013
CD autoprodotto
di
Leonardo Micheli
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‘Musica guappa’: così la definiscono i Guappecartò. La band e' composta da: Dr. Zingarone (fisarmonica e tamburelli), O' malamente (violino), Frank Cosentini (chitarra), Pierre la braguette (controbasso) e O' professore (percussioni). Formatisi a Perugia nel 2004 successivamente decidono di portare il proprio estro al di fuori della penisola ed optano per la Francia. Di questa scelta ne fanno una questione vitale dichiarando: «Noi torniamo se in Italia l'arte non sarà più considerata un hobby». E come dargli torto! Da sempre la loro idea di musica è quella di un calderone di generi diversi che unisca le diverse sfaccettature della musica popolare locale di ciascun territorio. Non impossibile dunque riuscire nell'intento di poter mischiare la componente zingara con quella mediterranea; il valzer ed il tango e infine la musica classica. La ‘musica guappa’ non conosce confini. Ascoltando l'ultimo album, l’omonimo "Guappecartò" abbiamo la netta sensazione che i limiti sonori imposti vengano annientati in nome di un' universalità che trascende ed unisce le diverse radici sonore locali. L'imprevedibilità e la bizzarria zingara ci proiettano in un mondo clownesco, di magia e spensieratezza. In nome della world music i nostri ci concedono un giro di giostra dove le etichettature non conoscono nome, dove la poeticità travalica i confini nazionali. Come già accennato gli incastri tra musica mediterranea e zingara sono gestiti alla perfezione donandoci un lavoro compatto, senza sbavature. In Due sà di Grecia. Noi ascoltatori affacciati ad un balcone a rimirare l'azzurro del mare in una calda giornata di sole. Meraviglioso. Walter Carosello è il lato felliniano e clownesco farcito di sorrisi folli. E' doveroso precisare che le atmosfere rimandano al Tom Waits dei primi ‘80 (“Rain Dogs” tanto per intenderci) e di conseguenza al Vinicio Capossela più pazzoide. Naturalmente nella giungla dei riferimenti vanno inseriti anche i Calexico di "The Black Light" e chi più ne ha più ne metta. Quello che interessa noi è la purezza della musica. E qui ne abbiamo tanta. Possiamo concederci il lusso di sdraiarci su un prato e lasciarci andare ai dolci suoni dei Guappecartò, l'immaginazione farà il resto. E' bello viaggiare con la mente. E' bello farlo ascoltando i Guappecartò. Concedetevi un momento di pausa. Chiudete gli occhi e iniziate a sognare di ritrovarvi in calde terre zingare popolate da volti di fuoco immersi in danze frenetiche. Percepitene l'odore di fuoco, di quella terra di sud che sà di terra bruciata dalla vita. Da donne che ti stringono al collo con le loro braccia ardenti di brutale passionalità. Questa musica è una miscela imprevedibile. Sentitevi almeno per una volta un pò zingari e smaniate con la fantasia. Viva la world music, viva i Guappecartò! Che un giorno possano ritornare in Italia. Quel giorno sarà la festa di tutti, perché solo allora la musica non sarà un hobby, ma potere immaginifico che cambia. Buon ascolto.
Articolo del
12/05/2014 -
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