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Pur presentandosi al pubblico come disco di esordio, ”Soundtrack For Movies In Your Head”, è tutt'altro che un inizio professionale del suo creatore o, per meglio dire, plasmatore, Alberto Cipolla: poliedrico strumentista e compositore, già noto in ambiente cinematografico e teatrale proprio per le sue colonne sonore. Questo disco non è altro che una piccola antologia del lavoro fin qui svolto, uno scrigno di sensazioni ed emozioni che lasciano spazio alle interpretazioni che Alberto ci sottopone come una sorta di omaggio, un foglio di carta bianco unito di colori con i quali poter disegnare ciò che ci trasmette. Proprio per questo ripudia le parole se non per qualche minima eccezione intenta a dare una possibile retta via, lasciando protagonista solo la musica, come per dirci «fate vostre le mie emozioni». La copertina fa centro, con l'atmosfera suggestiva e riflessiva che vuole trasmettere e ci influenza dal primo istante. Il titolo ... ecco, probabilmente la sensazione finale che lascia ”Soundtrack For Movies In Your Head” è proprio dovuta al titolo, o forse dovremmo dire la sensazione che "non" lascia. Si parte immediatamente con Rush, carichi di quelle, forse scontate, suggestive aspettative di paesaggistiche emozioni, lunghi orizzonti nebbiosi o celestiali e cristallini vortici nei quali perderci con un brivido freddo che ci pervade e ci fa immediatamente suoi ... proprio come quando in un lungo viaggio ascolti la musica guardando fuori dal finestrino sapendo che quel momento verrà registrato a vita da quella canzone. È carichi di questo entusiasmo, delle aspettative di questo viaggio surreale che stiamo per intraprendere che ci fa proiettare, al contrario e sin da subito, in un turbine di tante, troppe cose che non permettono alla mente di fermarsi ad immaginare, sognare, come invece ci promette la tracklist che suggerisce soggetti fisici e naturali (Craig and Noelle, The Girl And The Rhye) che sembrano i titoli di grandi storie da iniziare subito a leggere ... Ma che promesse mantengono? Il lavoro di Cipolla vuole essere silenzioso, musicale solamente e proprio per questo assolutamente plasmabile da chi lo ascolta, vuole sia libero e di tutti ma allo stesso tempo sembra vuole assolutamente riuscire nel suo intento che quasi ci "impone" che debba essere per forza questo: la colonna sonora dei film nella nostra mente. Le emozioni sono personali, i viaggi sentimentali e metaforici portano a luoghi nei quali inoltrarsi in punta dei piedi, con tocchi leggeri e delicati, dediti ad accompagnare vari mood che seppur a volte irruenti o in altri più deboli e fragili, provenienti sempre e comunque dal cuore, macchina di per se irrimediabilmente nutrita dal più sdolcinato romanticismo mai sostituibile dell'elettronica e da nessuna originalità in quanto di per se classico ed intramontabile. Ci si aspetterebbe poesia e leggiadri fruscii musicali che rilassano e trasportano i pensieri - Falling Down l'unica che viene speziata da una pioggia. Ci illudono invece Carol In The Rain o Awakening In Two ... ma svegliarsi in due non dovrebbe avere un letto musicale un minimo romantico? Sarebbe probabilmente bastato non suggerire cosa ”Soundtrack For Movies In Your Head” doveva essere, forse bastava un titolo che non suggeriva proprio nulla ma che anzi depistava e in questo modo davvero le sue tredici tracce, senza influenze, potevano essere quello che desideravano. Forse l'ascoltatore peccherà di scontatezza e non riconoscerà un probabile uso di un azzardato intento di originalità, ma rimane dell'universale convinzione che la mente, seppur guidata dalle più disparate emozioni, si autotrasporta sempre piano, ”Soundtrack For Movies In Your Head” invece viaggia ad alta, troppa velocità.
Articolo del
02/12/2014 -
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