Call Me Platypus Shame On 2014 CD autoprodotto di Giulia Surace

Il gruppo modenese dal nome bizzarro composto da Marco Fieni (voce-chitarra-armonica), Simone Sacchetti (batteria) Marco Guglielmini (basso-voce-synth-piano-chitarra), Marco Masetti (chitarra solista), i Call Me Platypus sfodera un disco multiforme “Shame On” che significa letteralmente “vergognarsi”; un titolo un po' azzardato per una band nuova che affronta il suo primo lavoro.
Un Ep che appare influenzato da un calderone di generi, dal rock alternativo al lo-fi, al garage, in cui la band mette su cinque brani che sembrano ripercorrere le scelte stilistiche di diverse band storiche: la prima traccia Indians è quella più per così dire aggressiva, ricorda a tratti i Ramones con qualche sfumatura tipica dei Birthday Party; la seconda Conduit Engine è più vicina allo stile degli inglesi The Stranglers, mentre il terzo brano Sonic Samba, muta fortemente di tono, accostandosi alle melodico, di gruppi più recenti indie. Il quarto brano Pegasus Plumcake ha un basso sporco e accattivante, qui è palese il richiamo ai Nirvana nei tempi di “In Utero”.
Infine, l’ultima traccia Neomelodic Goes Intergalactica, si dirige verso le melodie folk. Parecchi i richiami dunque in questo Ep, sarebbe complesso elencare tutti i generi musicali che la band modenese ripercorre in questo suo ultimo lavoro, così come è complesso compito di classificare e/o giudicare il loro lavoro acerbo sotto molti punti di vista appare arduo. Quello che comunica “Shame On” è un crogiolo di tante ispirazioni inserite forse in maniera troppo caotica, non conferendo carisma al risultato finale.
I Call Me Platypus cercano o forse vogliono essere amorfi e difficilmente inquadrabili in un genere preciso, proprio come lo strano animale da cui prendono il nome. Il rischio di essere uno dei tanti lavori “che suona senza eco” tuttavia è dietro l'angolo.
Articolo del  08/02/2015 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati