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Era da tempo che non si assisteva alla nascita di un’etichetta. Non nel senso di label che produce dischi ma di adesivo da appiccicare su una band per meglio sistemarla sugli scaffali. Sì perché “folk-wave agreste” non l’aveva ancora coniato nessuno. E i padri di questo nuovo genere sono proprio i Farewell To Heart And Home, sferragliante sestetto toscano di Legri (FI) che della varietà strumentale ha fatto un marchio di fabbrica: chitarre, piano, ukulele, violino e perfino un metallofono. Per non parlare dei cori a go-go che echeggiano in tutto il loro disco d’esordio, intitolato non a caso Diversions, cioè svolte, digressioni. Dalla noia, dalla monotonia. E perché no, dalla città. Come “Scappo dalla città – la vita, l’amore e le vacche”, il film con Billy Crystal. Perché alla loro ruralità ci tengono. E nella loro musica c’è tutto l’odore acre della campagna, che se non sarà piacevolissimo per gli olfatti metropolitani, è aroma delicato per chi ama concretezza e pragmatismo. Qualità che i FTHAH dispensano a piene mani. Mastri carpentieri, loro. Tanto che anche la sala di registrazione ed il banco di mixaggio se li sono fabbricati da sé, facendo sfoggio da un lato di tutta la loro abilità manifatturiera, dall’altro delle competenze in ingegneria del suono. Ruvidi ma preparati. E poi campagnoli quanto vi pare, ma al senso d’internazionalità ci tengono, visto che cantano in inglese. E le canzoni? Belle, non c’è che dire. Melodie orecchiabili e arrangiamenti ben congegnati si adagiano su ritmi ora lenti ora serrati, come dimostra il singolo apripista The Saddest Summer Ever Known, la psichedelica e arabeggiante Poacher, la cameristica Seasons Rebellion Packs A Year Into A Day o la bella A Novel To Save Martin, che su un disco come Neon Bible (bestemmia ?) se non calzarci a pennello quantomeno non sarebbe stata fuori luogo. E se il paragone con gli Arcade Fire è troppo ardito, potremmo definirli – per rendere l’idea – una sorta di Of Monsters And Men meno algidi e più muscolari oppure, per restare nei nostri confini, di Sadside Project in versione agricola. Insomma, l’etichetta è salva, adesso sotto con l’ascolto.
Articolo del
15/09/2015 -
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