Heliodome Heliodome 2015 CD autoprodotto di Valerio Di Marco

Fin dalle prime note del loro album d’esordio è chiaro a che gioco giocano i romani Heliodome. Ed è un gioco a cui ci prestiamo più che volentieri. Classic-rock parecchio vicino a certe sonorità grunge e stoner, tra chitarre “rusty” - per dirla alla Pontiak - e controcanto a manetta.
Ma anche dalle chiare influenze psich e dark-wave. Insomma c’è tutto un campionario in esposizione che va dai Kyuss ai Tool passando per gli immancabili Black Sabbath e perfino per gli Smashing Pumpkins di “Siamese Dream”.
Un manifesto dove Monolith non è solo il titolo di uno degli episodi più riusciti del lotto ma anche una dichiarazione d’intenti. Sono in tre ma a sentirli non ci giurereste.
Perché Antonio Montellanico (voce e basso), Roberto Ruggeri (chitarra) e Giorgio Pinnen (batteria) fanno ognuno per due. E poco importa che il viaggio duri solo 38 minuti, perché, se di qualità, anche il tempo di un respiro può bastare.
E se poi ci aggiungete che i tre dispongono anche di un innato senso della melodia che emerge tra gli anfratti di un sound pastoso e, appunto, monolitico, gli ingredienti per ricordarseli ci sono tutti.
Articolo del  22/12/2015 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati