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Uno scroscio di pioggia, una nota in lontananza che si avvicina e il racconto: ‘Ogni donna ha il suo profumo, ogni uomo ha il suo dolore, la trovai un po’ per caso quando non cercavo niente…’. Ha così inizio la storia di “Giu’’, il nuovo album del cantautore italiano Massaroni Pianoforti.
Si tratta del terzo lavoro in studio di Gianluca Massaroni, nonché il secondo con il nome d’arte Massaroni Pianoforti, che trae origine dalla ditta di famiglia in cui lavora come accordatore, appunto, di pianoforti. Pubblicato l’1 gennaio 2017 per Altrove Records, il disco dell’artista di Voghera, classe ’72, è stato realizzato anche grazie al finanziamento ricevuto attraverso Musicraiser. Quattordici brani in cui il ‘cantautonomo’, così come preferisce definirsi, affronta «il tema del nostro bipolarismo o schizofrenia sentimentale».
«Confrontarsi con la parte più nascosta e fragile di se', un rapporto d'amore e di conflitto con cui prima o poi dovevamo farci i conti. L'ho chiamata “Giu’’ – spiega Massaroni riferendosi al progetto - in fondo è come una relazione di coppia con l'unica differenza che se finisce non puoi liberartene perché è parte di te, è uguale a te». Una sorta di concept album, quindi, in cui il cantante è dovuto andare a fondo per poterlo descrivere, trasferendosi addirittura in un locale interrato da lui soprannominato 'bunker'.
Il disco si apre con Palestra, in cui il bipolarismo da lui citato viene fuori con l’alternarsi di parti quiete introduttive e un’aggressività e irrequietezza che vengono sputate fuori con l’ingresso della chitarra elettrica, per poi tornare alla bonaccia in conclusione. Si esce dall’introspezione ne La Notte di San Silvestro, in cui Massaroni Pianoforti piuttosto che presenziare a tale ricorrenza per sfoggiare un sorriso ipocrita, sceglie di restare solo, per poi rivelare un romantico finale: “Se me ne frego, non l’hai capito amore, perché tu non sei qua’’.
Atmosfere più distese, ironiche e goliardiche vengono introdotte con Adelio Adelio, in cui è possibile sentire forte e chiara l’influenza di Rino Gaetano, e Uguale a Me, con le quali si torna a un cantautorato italiano più classico dal punto di vista tecnico.
Il pianoforte la fa da padrone nel pezzo più romantico, nostalgico e struggente dell’album intitolato Lupo di Mare, di ‘caposseliana memoria’. OK rappresenta la fine di questo viaggio, perlopiù mentale, che Massaroni fa con “Giu’’ (senza accento sull’ultima vocale) e che racchiude il titolo del disco stesso, in cui il cantautore sembra abbandonare le sue digressioni precedenti per stendersi sul letto e abbandonare totalmente i pensieri, lasciandosi andare giù
Articolo del
31/03/2017 -
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