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Il vuoto elettrico
Traum
2017
I Dischi del Minollo
di
Claudio Prandin
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L’ambizioso progetto della band lombarda prevede un concept album suddiviso in tre capitoli che analizzi senza sconti ne imbarazzi la desolante condizione umana. Dopo l’esordio di Virale che era dedicato alla paura ecco Traum, il secondo capitolo che analizza il rapporto tra l’uomo e il suo tempo, soffermandosi puntigliosamente sui traumi e sui sogni che ne derivano; non a caso “traum” in tedesco significa sogno. La metafora del disco è una casa (quella instabile in copertina) e ognuna delle nove tracce ne rappresenta una stanza (soggiorno, cucina, bagno, giardino ecc) e contemporaneamente una stagione della vita (l’infanzia, la giovinezza, la maturità, la terza età ecc). Per passare da una stanza all’altra occorre attraversare un misterioso corridoio da cui si deve però fuggire in fretta; questo corridoio è il tempo presente, a rimarcare l’approccio pessimista della band.
Le tracce sono espresse in un post-punk disturbante e abrasivo, con i synth e il basso a fare da padroni mentre le chitarre seppur appuntite rimangono leggermente in secondo piano; la voce, distorta e filtrata, galleggia tra cantato e recitato e può ricordare i Massimo Volume. Registrato “di pancia” in solo due giorni, Traum è stato prodotto e mixato da Xabier Iriondo già al lavoro con gli Afterhours.
Articolo del
10/05/2017 -
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