Terso L'altra parte 2017 Locale Internazionale di Claudio Prandin

"Cinque brani che sono come l'inizio di un confine, raccontano di quello che eravamo e di cosa siamo adesso. Cinque canzoni dalle sonorità elettroniche che sono un po' quei pezzi che avevamo perso e rimesso insieme con colla dorata, le crepe che diventano preziose. Ancora interi quindi, ma diversi".

Con queste precise parole la giovane band bolognese presenta il suo EP di debutto contenente cinque canzoni che associano un’intelaiatura elettronica ad un cantato in lingua italiana che sebbene paghi un piccolo tributo alla recente ondata di voci femminili di stampo pop, mantiene un suo stile originale e si fa apprezzare per la delicatezza ma anche per la pulizia timbrica. Il risultato è un elettro-pop elegante, sobrio e ben calibrato che mescolando loop digitali e melodia vocale risulta davvero piacevole.

I brani migliori sono l’apripista Kintsugi il cui arrangiamento ricorda un flusso d’acqua che trasporta dei sassi e il singolo Non Mi Sento. Gli impulsi testuali partono da proposte di viaggio (Takuu), problematiche quotidiane legate all’incertezza del futuro e argomenti colti come appunto il “Kintsugi”, una tecnica giapponese che insegna come riparare utensili e ceramiche utilizzando l’oro e l’argento. Conclusione? Un debutto davvero convincente. Articolo del  05/06/2017 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati