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Seconda prova lunga per i Sailing to Nowhere che navigando sono arrivati ad una quadratura di uno stile che avevamo già intravisto nel precedente To The Unknown.
Unknown, nowhere....dai titoli sembrerebbe che la band romana non abbia le idee chiarissime su dove andare a parare. Ma non è così. Il loro power-metal con influenze hard-rock ha un'impronta fortemente peculiare, un sound definito, maturo, con echi Stratovarius, Alestorm, Avantasia, Rhapsody, sebbene le influenze non oscurino l'originalità di un ensemble le cui caratteristiche principali sono i cori e gli intrecci di voci maschile/femminili.
Manifesto in questo senso è il singolo New Life, cavalcata epica dagli echi quasi medievali ma anche dalle forti reminiscenze Anni '80, tra chitarre e tastiere a profusione e un intermezzo arabo/latineggiante.
Le sorprese, però, non finiscono qui. Dopo l'intro dalle suggestioni naturistiche date da acque di torrenti che scorrono e alberi di foreste che frusciano, ecco gli elicotteri da guerra, le bombe. Paradigma dell'apocalisse. E si apre Scream Of The World, spettrale e trascinante. Come spettrale è il singolo di lancio Ghost City, che dopo un falsamente rassicurante carillon esplode in tutta la sua rabbia iconococlasta preceduta da un cantato quasi hip-hop a introdurre la strofa iniziale.
Ma anche le ballad Apocalypse e Start Again concorrono alla definizione di una cifra azzeccatissima. Per non parlare degli esaltanti ritornelli di Suffering In Silence e Fight For Your Dreams che rivelano una penna killer al cui cospetto l'unica è arrendersi.
Ad arricchire il tutto, poi, la presenza di ospiti quali, tra gli altri, Fabio Lione (Rhapsody, Angra, Vision Divine), Roberto Tiranti (Labyrinth), Dino Fiorenza (Paul Gilbert, Steve Vai), David Folchitto (Stormlord, Prophilax), Maestro Mistheria (Vivaldi Metal Project) e Hideaki Yamakado. Da segnalare, infine, la bellissima copertina
Articolo del
28/06/2017 -
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