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Margo Sanda
Delay
2017
Autoprodotto
di
Claudio Prandin
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L’EP d’esordio dell’italiana Margherita Capuccini, in arte Margo Sanda, è composto da sei brani da lei stessa composti, prodotti e registrati utilizzando solamente la sua voce, una chitarra e un computer; nati come improvvisazioni solitarie si snodano tra musica elettronica, pop e qualche sprazzo di new wave (soprattutto Vuoto). La volontà di creare un album lo-fi è evidente, anche se la sensazione preponderante è quella di trovarsi di fronte ad un lavoro quasi casereccio; che ciò sia un difetto dipende solo dalla valutazione dell’ascoltatore.
Enjoy è forse il brano più intimista: propone un dolcissimo arpeggio di chitarra ed una voce flebile e delicata che con le sue ricorsività regala un senso di pace ipnotica, mentre Malegola con le sue sovraincisioni di chitarre risulta più ritmata.
Tra gli artisti che maggiormente l’hanno influenzata lei stessa cita John frusciante e Beyoncè ma è strano ritrovare poco di entrambi in questo disco che mantiene (meno male) una preponderante dose di “MargoSandità”.
Articolo del
20/10/2017 -
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//www.youtube.com/embed/olTyp39NVPI
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