Piccola Orchestra Karasciò Qualcosa mi sfugge 2017 Radiocoop di Claudio Prandin

Il protagonista del terzo disco della Piccola Orchestra Karasciò è il signor P. un ipotetico trentenne che prendendo spunto dalle canzoni si racconta e mette a nudo le delusioni dell’essere; a fianco di ogni testo del booklet compare infatti un breve racconto della sua vita che amplia e completa gli argomenti trattati nelle varie tracce; ne esce un ritratto fragile e combattuto, perfettamente allineato con la condizione attuale del nostro bel paese. Scritto da Paolo Piccoli nell’arco di un anno, Qualcosa mi sfugge si fonda su arrangiamenti folk rivenienti dalla canzone popolare italiana ed ha nei suoi pilastri strumenti tradizionali come la chitarra acustica e la fisarmonica. I riferimenti che saltano subito all’orecchio sono Bandabardò e Modena City Ramblers, anche se in questo lavoro si gode un’aria più scanzonata e meno “impegnata”, seppur vengano affrontati temi all’apparenza gravosi. Il bello infatti è che si parla di delusioni e di insoddisfazione ma in modo molto leggero, mantenendo il timone verso un moderato ottimismo.
Gli esempi migliori sono Rivoluzioni da divano in cui si narra la storia di un rivoluzionario che vorrebbe ardentemente cominciare la sua lotta ma preferisce aspettare che torni il sole e soprattutto che non ci sia niente di interessante in televisione per trovare la forza di uscire di casa e Il Nodo che cerca di spiegare come trovare la forza di vivere dopo un grave lutto.
Lo sguardo obliquo del gorilla in copertina rappresenta in modo ottimale l’ironia che pervade il disco; penso infatti che se gli animali ci potessero giudicare lo farebbero con questo preciso cipiglio, ricco di scherno e biasimo. Articolo del  28/02/2018 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati