BENVENUTO SU EXTRA! MUSIC MAGAZINE - La prima rivista musicale on line, articoli, recensioni, programmazione, musicale, eventi, rock, jazz, musica live
|
|
|
A Lemon
Green
2020
Urtovox
di
Angelo Bianco
|
La prima parola che mi è venuta in mente dopo aver ascoltato GREEN, l’album d’esordio di A Lemon (nome d’arte di Alessandro Moncada)? Freschezza. Ma sapete qual’è la cosa paradossale? Che questa benvenuta brezza musicale si rifà in parte alle atmosfere sonore psichedeliche tipiche degli anni ‘70, distanti da noi mezzo secolo ma quanto mai attuali e per niente vetusti per chi riesce a interpretarli nella maniera corretta, come nel caso di A Lemon.
L’opera prima di Moncada parte a razzo e mette le cose in chiaro già con la prima traccia del disco, “A Little Longer”, che detta un po’ la linea d’azione di cui si fregia l’album: c’è il pop, appunto la psichedelia citata poc’anzi e il giusto connubio tra la voce sognante di A Lemon e una vena elettronica che è ben oltre l’essere orecchiabile.
“A Game of Chance” mette ancora a più a frutto le atmosfere talvolta dream pop che danno ampio respiro al brano grazie a un processo di internazionalizzazione ad hoc ben architettato. Questo perché l’artista catanese si è furbescamente affidato all’inglese con distorsioni e riverberi che danno il giusto spessore alla sua voce, che diventa così polivalente al sound da lui ideato. La capacità vocale c’è comunque tutta, e non si discute, ma l’ingegno musicale sta appunto nel prestarla alla giusta categoria sonora, perché arrischiarsi nel cantare in inglese con altri generi più classici è un azzardo che in Italia in pochi artisti possono permettersi.
“The Way Things Are” è uno dei momenti migliori dell’album, peccato solo per la breve durata visto che si esaurisce nel giro di novantadue (intensissimi) secondi, per quello che è un brano squisitamente danzereccio. La scaletta delle nove tracce di cui si compone il disco riserva poi altri momenti belli e ballabili come nel caso di “Voodoo”, una hit dal sapore internazionale che ti mette addosso il giusto mix di allegria e spensieratezza. In chiusura “Sea of Green” si fa carico dell’allusivo manifesto naturalistico richiamato dal titolo dell’album, facendoci tuffare nuovamente nelle placide onde sonore dei Seventies.
In sostanza GREEN è un album da ascoltare in totale relax e da portare sotto l’ombrellone per affrontare la calura delle prossime settimane, godendosi al contempo una musica frizzante e (fortunatamente) ben distanziata dalla solita ammucchiata di tormentoni estivi che hanno già iniziato a martoriare i nostri timpani. Buonissimo dunque il debutto di Alessandro Moncada che è stato abile nel confezionare un lavoro discografico incredibilmente equilibrato in ogni sua componente sonora e vocale, impreziosito da quel tocco di internazionalità che rende A Lemon un’artista da seguire anche oltreconfine
Articolo del
30/06/2020 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|
//www.youtube.com/embed/ytXQjpIRNnI
|
|
|
|
|
|
|
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|