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Mecna
Mentre Nessuno Guarda
2020
Virgin Records / Universal Music Italia
di
Alessia Pardo
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A un anno di distanza dall’album Neverland (2019) insieme a Sick Luke esce, per Virgin Records e Universal Music Italia, il nuovo disco di Mecna: Mentre Nessuno Guarda. Lui dice che fare hype non è mai stato il suo forte e pensate un po’ se si fosse specializzato proprio in questo!
Il 29 settembre la premiere del disco: uno shortfilm con le anteprime delle tracce che porta la firma del regista Enea Colombi il quale ricrea visivamente con sequenze video dominate dal voice over di Mecna l’intero mood del disco. Un lavoro insolito sul panorama discografico italiano: è un viaggio di otto minuti in cui il linguaggio artistico di Colombi si intreccia in modo straordinario alle suggestioni e agli scenari introspettivi di Mecna. Per non parlare poi della cover del disco: riprodotta da un murales realizzato nei giorni scorsi dallo street artist britannico Richard Wilson in via Festa del Perdono, a Milano.
Mecna torna nelle mani di Lvnar, Iamseife e Alessandro Cianci, artisti e producer con i quali è riuscito sempre di più negli anni a definire la sua cifra stilistica. C’è infatti tanta ricerca e contaminazione di stili dietro quest’ultima produzione: una sorta di ritorno a Laska (2015) che ha fatto di Mecna una delle penne più eccellenti nel panorama del rap d’autore italiano. Se sul piano della scrittura torna a mettersi a nudo e a toccarci nel profondo come solo Corrado Grilli sa fare, seppur ultimamente alla maniera un po’ pop, è bene precisare che non mancano le parti rappate: le più liberatorie e genuine. L’intervento di Lvnar, Cianci e Iamsafe è superlativo in questo senso: si percepisce lo studio accurato dietro ad ogni brano, adattato per natura e identità ad uno specifico sound. E’ proprio un disco frutto di una contaminazione di stili, di esperienze, sempre di più fedele alla profonda personalità di Mecna.
Il disco si apre con “Demoni” che ci conduce subito in quella dimensione intimista attesa un po’ da tutti. Tra amori perduti, sbagliati, distanti e vari sbatti quotidiani prendono vita i testi. “Così Forte” è un chiaro ritorno agli esordi e lo ammette egli stesso: “torno a rappare come se avessi smesso / torna il complesso / perché senza te non è lo stesso”. I più attenti avranno notato due particolari bellissimi posti in chiusura del brano. Il primo è il ripescaggio, rivisitato, dall’incantevole “31/07”: “Non sto pensando al mare, questo non è il mio ufficio”, anticipato peraltro dalla citazione tratta da “Quando un giorno tornerai” di “Stokka & MadBuddy”: “Un altro giorno alla finestra più tempo per focalizzare ciò che mi interessa e lo scenario è (così) grigio”.
“Paura di me” al contrario presenta il look delle ultime produzioni discografiche: innovativa e dalle vibes radiofoniche quasi r’n’b. L’anima comunque rimane quella: una leggera presenza di auto-tune basta ad incupire meravigliosamente il tutto; è un elogio alla solitudine e alla cura di noi stessi, prima di tutto. “Ho guardato un’altra” è un pezzo bellissimo. Ci ha messo le mani il fidatissimo producer Iamseife e il risultato è la canzone di un amore a distanza super melodica e dal sound sofisticato che ci riporta ad un immaginario anni ’80 delicatissimo.
“Vivere” ft. Izi, è la comunione di due mondi sonori completamente diversi che qui si sposano dando vita ad un brano apparentemente sciolto, leggero reso ancora più dinamico dalla vena super pop ad opera di Lvnar. In realtà tutti i feat. contenuti nel disco presentano un ritmo stravagante e innovativo: è così per “Tutto Ok” con Frah Quintale fino a quello attesissimo con Gue Pequeno. E poi, Ernia e Madame: tutte collaborazioni ben studiate dai producer del progetto discografico. Non vi parlo di tutte le tracce ma voglio concludere con la più nobile di tutto il disco: si chiama “Scusa” ed è ultima track.
“Scusa se non nevica mai più come a dicembre ed io ancora ci spero e mi compro le felpe”.
Mecna ci lascia così con un brano che ripercorre le ombre della sua vita e che musicalmente sembra un bellissimo ritorno alle origini. Un piccolo regalo di cui un po’ avevamo bisogno
Articolo del
24/10/2020 -
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