Album d’esordio per i B.I.T., un duo di musica jazz composto da Danielle di Majo e da Manuela Pasqui.
Il disco si intitola “Come Again”, è stato composto in piena pandemia e vuole esprimere in musica tutto il desiderio di resistere, di ricominciare a vivere e di lottare insieme contro questo male. Sono cose che abitano il cuore di molti di noi, ma in questo caso spetta ai B.I.T. trasformarle in musica. Intenzionate a farlo nel miglior modo possibile, Danielle Di Majo e Manuela Pasqui attingono a temi tratti dalla tradizione classica, come “Amour Me Fait Commencer Une Chanson” di Thibaut, “Come Again” di Dowland , “Canone” di Pachebel, oppure “ Gute Nacht” di Schubert, o ancora “Lasciatemi morire” e “Sì dolce è il tormento” di Monteverdi. Tali composizioni vengono riarrangiate in chiave jazz da Manuela Pasqui, pianista e compositrice, che si è specializzata, con il tempo, a fondere il repertorio del passato con l’improvvisazione.
Decisivo però è l’incontro con Danielle Di Majo, pregevole sassofonista, che aggiunge qualcosa dal punto di vista del confronto, del dialogo musicale. Manuela e Danielle si incontrano prima dell’inizio della pandemia, ma la collaborazione fra le due musiciste jazz - che porta poi all’idea del disco - diventa più intensa, e il loro rapporto si approfondisce, proprio durante il lockdown. “Come Again” impressiona per l’impianto melodico e per il lirismo vivo e molto comunicativo presente nei singoli brani. Quasi dimenticavo di segnalare che ci sono anche due brani originali: “Della Mancanza e dell’Amore”, scritto dalla Pasqui e “Cagnaccio”, composto dalla Di Majo, un pezzo che è impreziosito da un fraseggio di sax molto vicino alle cose tipiche di Wayne Shorter.
Un album vero, spontaneo e ben suonato. Un disco che si fa apprezzare al primo ascolto, nonostante la sua complessità.
Articolo del
11/11/2021 -
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