Si galleggia spesso con la mente in una realtà celata. Un luogo segreto che solo noi abitiamo ed in cui conserviamo i nostri tesori più preziosi: le amicizie, gli affetti, l’anima.
Qui siamo noi stessi, senza maschere o filtri. Al di fuori, nel caotico vorticare della quotidianità, siamo invece impegnati nel mantenere l’equilibrio. La musica, di sovente al nostro fianco, può offrirci un punto di vista differente attraverso cui scrutare il mondo. Il primo album di Marta Giulioni come leader, “Up on a tightrope” (pubblicato dall’etichetta Encore Music - Jazz), esplora questo tema attraverso 7 tracce, più un’alternative take ed una bonus track, costantemente sospese tra profonda introspezione e dinamismo strumentale. E’ questo un lavoro non solo di una ragazza dalla voce splendida, ma anche quello di musicisti di talento come Gabriele Pesaresi (contrabbasso), Andrea Elisei (batteria) e Nico Tangherlini (pianoforte), i quali divengono parte integrante di questo viaggio musicale.
La copertina di Jacopo Ausili, tratteggiata a mano ma assai rappresentativa del titolo dato al disco, è lì per rammentarci quanto detto poco fa. Un uomo su di una fune che gode di una prospettiva inusuale, costantemente in pericolo eppure in continuo cambiamento. In questo pellegrinaggio periglioso assistiamo ad attimi cristallizzati di poesia, come il dialogo sussurrato tra piano e basso nell’apertura di “Fleeting Beauty”, su cui poi si aggiunge la voce di Marta, potente, emozionante, libera. “Close your eyes, to reflect on joy, then hold it, let it move you swiftly, deeply, it will pass you by” Tutte le composizioni sono riconducili musicalmente a Marta, anche se in alcune, come nell’evocativa “Il Funambolo”, vi è la scrittura di Giovanni Paladini a guidare con la sua penna poetica le parole in italiano della voce di Marta, la quale riesce a far propria tale bellezza e la trasfigura in sussurrata dolcezza.
“Non sai com’è il mondo da qua, laggiù, vedrai, cadrà la città, ma tu non tremare ancora, se hai un filo o poco più” Nel brano Beneath the Mask è invece presente, nell’introduzione, la recitazione del poema “We Wear The Mask” di Paul Laurence Dunbar a cui segue una seconda parte del brano ove il testo è di Susanna Stivali e Marta Giulioni. Sono solo alcuni esempi, assai fugaci nel rappresentare l’essenza di un album interessante e ben scritto come “Up on a tightrope”, ma che ritengo ben raffigurino la tavolozza di colori, immagini ed emozioni che Marta Giulioni ha racchiuso in questo piccolo gioiello discografico.
TRACKLIST
Fleeting Beauty
Beneath The Mask
Il Funambolo
So What If I Fall?
Clouds Of Distance
Il Cielo Del Rojava
Of Distance (Alternative Take)
Colibrì (Bonus Track)
Articolo del
03/06/2022 -
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