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lyl
Tana
2022
Fonoprint Records
di
Angelo Bianco
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È sempre piacevole constatare che tra un tormentone e l’altro ci sia spazio per degli artisti emergenti di belle speranze, soprattutto in una scena musicale come quella italica dove la qualità è divenuta merce assai rara.
Ben vengano quindi cantautrici come lyl, nome d’arte dietro cui si cela la musicista bolognese Elisabetta Galetti, fresca di debutto discografico con un album intitolato Tana. Titolo che rappresenta in maniera lampante la dimensione intima di un lavoro corale, dove il tema del rifugio permea spesso e volentieri tra le pareti sonore del disco, a partire dal brano “Camera” che incalza l’ascoltatore con il ritmo sostenuto del basso e delle percussioni. Il sound di “Ester” è ugualmente giovanile, energico e graffiante, genuino nel non rincorrere sonorità e parole trite ritrite.
La godibilità dell’album è data ovviamente anche dalla voce limpida e al tempo stesso sommessa di lyl, tra sussurri e uno stile vocale peculiare ben evidenti soprattutto nella parte finale del disco dal sapore floreale, con “Fiori di croco” e “Caino e le spine” che esplorano invece la sfera relazionale ed emotiva.
Quanto ai generi proposti dalla musicista bolognese, accompagnata tra l’altro da una validissima equipe di musicisti, l’anima più spiccatamente pop dei primi minuti converge poi verso i più raffinati lidi del soul moderno con accennate venature di jazz.
Il risultato finale è un buonissimo battesimo musicale che rende Tana un album estremamente piacevole da ascoltare, oltre ad affibbiare a lyl l’etichetta della cantautrice “da tenere attentamente d’occhio” da qui ai prossimi anni.
Articolo del
14/12/2022 -
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