Secondo disco per il cantautore reatino Carlo Valente a sei anni di distanza da "Tra l'altro..". Il nuovo lavoro contiene otto tracce, di cui sei sono firmate da Valente che affida gli arrangiamenti e la direzione artistica alla coppia Stefano Ciuffi, Edoardo Petretti , la direzione artistica a Toto Giornelli.
"Mentre qualcuno nasce a Belgrado" ("E sacrifica ciò che stai facendo per tutte quelle cose a cui persino il tempo non ha badato e ricordati che la solitudine è sola dappertutto e che quando trattieni il fiato esiste tutto") apre il disco con una cascata di chitarre elettriche, synth e una corposa linea di basso, la successiva "Amore senza titolo" ( In fondo i nostri occhi sono armi e a luce spenta poi non sanno se arrendersi o spararmi e a riconoscerli ci metto solo un attimolo sai che è così, io altre munizioni non conosco") ha un arpeggio di chitarra acustica, sostenuto dalle percussioni e tastiere.
"Metri Quadrati" ("Da fuori sembra che tutti riescano a navigare con certe bussole strane e di buona fattura,da dentro invece io che non conosco il marevado dietro ai pirati, perché con loro la rotta fa un po' meno paura, la chiamano spada questa penna del cazzoche quando ti va bene assomiglia a una croce, la fanno facile i poeti di oggi, tra biscotti allo zenzero e gare a chi va a capo più veloce") è quasi un funky con chitarra acustica, batteria e un incisivo slide, mentre "Botero" ("Rimanere per sempre a fissarci nel vuoto, a contemplare una storia appesa alla vita, dalla Sierra Nevada al sud più remoto, c'è un dolore per tutti e un amore a matita") si appoggia all'elettronica e gli arpeggi di chitarra elettrica.
Una tagliente chitarra acustica, pianoforte e chitarra elettrica caratterizzano "Corpi Celesti" ("E ora dimmi quanto ossigeno ti serve, per tornare a sbagliare dimensioni o che numero atomico hai scelto per convincere a far respirare quei polmoni, ciò che avrei voluto sperimentare in fondo era una forza di gravità tutta mia, senza badare a cosa ci siamo dati al mondo e riscrivere l'astronomia"), "Due righe" ("Proteggi le sue mani fragili da questi giorni inutili e difendi i suoi errori più lucidi") inizia con un pianoforte e delle percussioni, poi si macchia di chitarre e tastiere.
C'è spazio per una cover e Valente sceglie "Disastro aereo sul Canale di Sicilia" , una vera perla di Francesco De Gregori, tratto dal suo disco preferito "Bufalo Bill" del 1976. Una versione molto personale con un arrangiamento robusto sostenuto dalle chitarre e dalla batteria e con l'arrivo dei synth a creare più atmosfera. In chiusura troviamo "La vita non vista" ("E c'è un semaforo che non rimane spento, giallo dopo giallo rinnova il firmamento, sull'asfalto che scintilla, come assomiglia all'intermittenza astrale del lampo di una stella") un gioiellino malinconico scritto da Pino Marino, che lo accompagna al pianoforte.
Carlo Valente ha una scrittura solida e molto personale che unisce ad arrangiamenti freschi, un canto passionale, a tratti più rabbioso e a tratti delicato, che ricorda il primo Venditti, quello degli anni d'oro . Una piacevole conferma, che ci porta a considerare Valente, come uno dei nomi più interessanti della nuova canzone d'autore.
Tracklist Mentre qualcuno nasce a Belgrado Amore senza titolo Metri quadrati Due righe Botero Corpi celesti Disastro aereo sul canale di Sicilia La vita non vista
Articolo del
30/03/2023 -
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