Quarto album per McKinley Dixon, il nome nuovo della “black music” statunitense. Il disco si intitola “Beloved! Paradise! Jazz? ” e suona benissimo, tanto da non sembrare un album d’esordio.
McKinley Dixon è un musicista nomade, molto curioso e decisamente eclettico: originario di Richmond, si è affermato però a Chicago grazie alla sua capacità di esplorare sonorità nuove e di creare un legame quanto mai stretto fra passato e futuro della musica nera. Dieci composizioni in tutto, improntate ad uno “spoken word” visionario e di impatto immediato, brani come “Sun, I Rise”, “Mezzanine Trippin’”, “Run, Run Run, “Live From The Kitchen” e “Tyler, Forever”, tutti caratterizzati da una forza evocativa fuori dal comune, da una carica emotiva eccezionale e da un “groove” micidiale che ti libera l’adrenalina nel sangue.
Il titolo dell’album costituisce un tributo alla memoria di Toni Morrison , che fu la prima scrittrice afro-americana a vincere il Premio Nobel per la Letteratura, nel lontano 1993. Infatti “Beloved”, “Paradise” e “Jazz” sono anche i titoli della famosa trilogia di romanzi della Morrison, che McKinley Dixon ha definito come “la prima e la più grande rapper vissuta sul territorio americano”. Sulla scia della Morrison, McKinley Dixon ci propone una serie di canzoni che equivalgono ad un rimare poetico moderno, brani densi di significato ed importanti, che vengono ora cantati ora recitati appoggiati da una base ritmica estremamente dinamica e convincente.
A tale proposito il disco presenta una lista di “special guest” davvero notevole che vede nomi di scrittori e poeti come Hanif Abdurraqib, Teller Bank$ & Alfred, Ghais Guevara, Anjimile e Seline Haze che sono stati invitati in sala di incisione. Da un punto di vista musicale l’album è un concentrato esplosivo di hip-hop, gospel, rhythm & blues e di jazz moderno. Suoni effervescenti e contagiosi che vi conquisteranno al primo ascolto.
Da non perdere.
Articolo del
11/10/2023 -
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