La Mandirola è il nome d'arte di Elisa Mandirola, cantautrice dell'Oltrepo' Pavese. "Fai cose belle" è il suo primo disco e in otto tracce racconta la tragicomica esistenza di una Millenial che attraversa i suoi vent'anni per arrivare ai trenta con tutti i suoi ostacoli.
Chitarre e tastiere accompagnano a tempo di swing l'iniziale "Coliche" ("Non so se è uno stabile, legge sempre il giornale, ma se c’è il sole lui è eco green e quindi gira a piedi, non so se è uno tenero e se ti porta al cinema, se ti parton le coliche sai che c’è, non è l’uomo per te"), l'ukulele tratteggia la spassosa e trascinante "Fine mese" ("Se arriva a casa una busta, tempo zero la devo archiviare, non vi nascondo che mi sono arresa, altrimenti come faccio a far la spesa, la borsa di studio? No!, non la danno neanche a un barbone e allora ditelo chiaramente che mi devo nuda far vedere alla gente!"). "Franco" ("Franco, hai un letto nuovo, vedo, ora che lei abita qui sarà di certo più facile, non farlo ancora, ora non ricominciare a dirmi quanto insieme state male") è un reggae contaminato di jazz, più sudamericana è "Guendalina" (E Guendalina vive a rate, inventa storie che lei mai vivrà e nell′attesa di quel bacio, Il letto è la sua città, sì Guendalina vive a rate, solo un abbraccio l′accenderà, ma nell'attesa di quel giorno, da sola a casa zitta sta") con un brillante contrabbasso e le percussioni.
Malinconica e intensa, impreziosita dal violino è "Biro" ("E poi sarei biro senza inchiostro, come vino senza mosto o come l'acqua senza un posto dove andare a riposare"), più ritmata e orecchiabile la successiva "Senza pretese" ("Sto qui da sola e adesso ho po’ paura, che a mia insaputa stia accadendo ancora, chi sarà il prossimo ad andarsene di qua, non so se piangere o chiamarla libertà"). L'interessante intreccio tra musica e voci in "Trent'anni" (" Ritorneremo a ballare i lenti e li balleremo ancora più stretti, avvinghiati per restare in piedi.. Chissà se tornerà questo momentoMi mancan tutti i baci in ascensore, sopra agli avvisi appesi dal tuo portiere e anche noi sembravamo un po’ vecchi, come i resti dello scotch sopra agli specchi") lascia spazio al finale delicato di "Fai cose belle" ("So che non m’ami ma già mi vuoi bene, potrebbe andar meglio ma per ora conviene, chiudere gli occhi e non dirti che sento, sfiorarti la mano e far finta di niente") tratteggiata dal pianoforte e dal violoncello.
Un esordio fresco, ironico, pungente e contagioso. La Mandirola riesce a raccontare i nostri tempi in maniera diretta con simpatia e amarezza, attraverso un cantato e ua scrittura che emanano fantasia. Possiamo dire con tranquillità, che ha fatto proprio cose belle.
TRACKLIST
Coliche Fine mese Franco Guendalina Biro Senza pretese Trent'anni Fai cose belle
Articolo del
18/10/2023 -
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