Pubblicato il 24 maggio 2024 per ZooDischi il nuovo singolo di AMI (Noemi Damiani) “Le luci di Phoenix”, scritto in collaborazione con ASHES (Serena Ventre).
Si tratta di una sorta di viaggio interiore che prende spunto dal fenomeno visivo accaduto a Phoenix in Arizona (USA) il 13 marzo 1997, osservato da oltre diecimila persone e mai completamente spiegato in modo scientifico, da qualcuno attribuito ad esseri ultraterreni.
Il pezzo di AMI, richiamandosi a quell’episodio e grazie alla bella musica e alle parole stupendamente congegnate, stimola l’ascoltatore a una riflessione profonda sul significato del rapporto di due persone circondate da un mondo dal quale si sentono distanti, alieni, ma non solo.
L’ascolto di questo pezzo fa venire in mente considerazioni sulla percezione degne di Maurice Merleau-Ponty, perché come dice AMI: “non mi spiego cosa è vero, cosa non esiste”.
Così la cantante ricorda all’ascoltatore il pregiudizio del mondo oggettivo, dove il soggetto e il mondo esistono uno di fronte all’altro, ma dove non è possibile una netta separazione fra soggetto e cosa percepita; in questo mondo posto sotto “le luci di Phoenix” l’ambiguità è la definizione dell’esistenza stessa, e non un indice di imperfezione dell’esperienza umana, mentre il punto di vista non è solamente la posizione dalla quale guardiamo, ma il punto di partenza per oltrepassare, anche come coppia, i limiti dell’effettiva esperienza.
Le continue antinomie (“se vuoi amarmi fallo adesso” – “a casa potrei non assomigliarmi più”, “strade piene” – “gente vuota”) concludono con una sintesi intimista: “ci bastiamo”.
Dal punto di vista musicale la delicata introduzione di piano è talmente soffusa da aprire al canto in modo delicato, proseguendo con l’accompagnamento della voce, aprendosi quindi ulteriormente con l’accompagnamento di chitarra che crea un’atmosfera molto “West”, con le parole “Tu resta ancora in questa luce – sembra l’Arizona – guardo il cielo”.
La frase rappresenta l’anelito a un rapporto che travalica i confini dell’immanente, e sono proprio i continui richiami alla luce, al cielo, al fenomeno incomprensibile delle luci di Phoenix, che fanno da supporto a questo viaggio introspettivo che le due persone fanno insieme, totalmente incapaci di distinguere il labile confine fra realtà e immaginazione.
“Baciami per distrarmi mentre il mondo ci crolla addosso come in un film” e “poi voltati per illudermi che domani sarà diverso, non è tutto qui”: sono le parole che si snodano su una melodia vagamente malinconica e che chiudono dolcemente il pezzo.
In definitiva questo nuovo singolo di AMI, grazie anche ai suoni che in qualche modo ispirano una sensazione musicale magmatica, stimola l’ascoltatore a riflettere sul significato delle percezioni, facendo comprendere come il confine fra la realtà e l’immaginazione non sia poi così importante quanto il lasciarsi trasportare dall’ignoto.
Articolo del
19/06/2024 -
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