RPM RPM 2025 Filibusta Records di Giancarlo De Chirico

Album d’esordio per gli RPM, un jazz trio composto da Pierpaolo Ranieri, al basso elettrico, da Claudio Piselli, al vibrafono e da Alessandro Marzi, alla batteria.

Il loro disco omonimo va considerato come il coronamento di un percorso musicale ed umano che dura da oltre venti anni, da quando i tre musicisti si sono trovati a suonare dal vivo in locali storici del circuito romano, posti come l’Alpheus, il Music Inn e lo Stardust.

Questo album, che è solo strumentale, è caratterizzato da una chiara tendenza verso l’improvvisazione, ma la creatività dei singoli musicisti trova sempre uno spazio adeguato, grazie ad un “interplay” di grande qualità, indice non solo della cifra tecnica degli RPM, ma anche della buona chimica raggiunta come band. Sette composizioni in tutto, una sola però è inedita e originale: si tratta di “Slippery Roads”, scritta dal vibrafonista Claudio Piselli che detta le linee guida del brano e mette il suo strumento a completa disposizione del trio.

Per il resto vi troverete ad ascoltare nuove e suggestive versioni di “Sea Journey” di Chick Corea, di “Effendi” di McCoy Tyner, di “Gotcha” di Bobby Hutcherson, di “Deluge” di Wayne Shorter, di “Charcoal Blues” di Wayne Shorter e di “Can’t Find My Way Home” di Steve Winwood. Un racconto in musica che mette insieme ricordi ed emozioni, che mescola colori diversi e lascia che sia l’energia a scorrere fluida e senza troppi compromessi o illusori punti di incontro.

Un disco istintivo che ci regala un lavoro molto godibile e dall’approccio diretto. Un album che è un punto di partenza: dal free jazz di fine anni Sessanta alla fusion degli anni Novanta il viaggio è solo all’inizio ed è diretto verso soluzioni ancora più nuove e interessanti. Da ascoltare.

Articolo del  15/02/2025 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati