Uscito il 31 gennaio 2025 il quarto album di Francesco Di Bella per La Canzonetta Record, un album dal titolo emblematico: “Acqua Santa”, preceduto dal rilascio di alcuni pezzi singoli provenienti dall’album stesso.
L’ultimo lavoro di Di Bella vede la luce a distanza di sette anni (2018) dal precedente, l’album “O’Diavolo” e ne costituisce se si vuole il punto di arrivo.
Si tratta di otto pezzi che in qualche modo rappresentano il ritorno dell’artista a una dimensione più intimista e raccolta, complici le sonorità ben calibrate, marcate e definite, ma che mai sovrastano la voce.
Francesco Di Bella, che è nato nel 1972 a Napoli, ha iniziato la carriera musicale fondando nei primi anni ’90 un proprio gruppo alternative rock, i 24 Grana, grazie al quale fu capace di imporsi nel panorama musicale con favorevoli apprezzamenti di critica e con il quale ha continuato sempre a collaborare incidendo ben otto album oltre a partecipare a live importanti. Contemporaneamente l’artista ha continuato a coltivare altre collaborazioni, per lo più con artisti napoletani, passando dal primo album da solista, “Ballads Café”, che contiene brani della band arrangiati in modo cantautorale, fino all’album “O’ Diavolo” del 2018 e infine all’attuale Acqua Santa.
Quello che si può ascoltare in questo suo nuovo lavoro richiama da una parte il cantautorato internazionale, dall’altra l’indie rock.
L’impalcatura musicale, tutto sommato essenziale, utilizza sonorità marcate e definite, ma che non sovrastano la voce e dunque consentono all’ascoltatore di apprezzare i testi, fra l’altro tutti in napoletano.
Suoni particolari, ottenuti con strumenti poveri, introducono “Che a’ fa?” un pezzo che fa comprendere all’ascoltatore l’immanenza del tempo e la contemporanea presenza della tristezza, una sorta di saudade di impronta partenopea che traspare dalle parole, grazie anche alla sensazione di genuinità dovuta al piacevole sottofondo continuo di strumenti poveri.
Bella la partecipazione in questo pezzo della voce di Alice dei Thru Collected.
Di un’armonia ritrovata, ma anche di una strada possibile, parla “Menamme ‘e”, un pezzo riflessivo e di attesa, dove è interessante il dialogo pianoforte voce.
Particolare “Canzoni” con i suoni vintage, piacevolmente old-fashion stile ballabile anni ’60, e che parla della consunzione del rapporto di amore, dovuta al tempo che inesorabilmente scorre.
Le sonorità ambientali accomunano “Miez ‘a via” dove si innestano gli arpeggi di chitarra che aumentano di volume per introdurre poi la voce che con il riferimento alle rose richiama alcune poesie di Federico Garcia Lorca, ad “Acqua Santa”, la title track dell’album.
Quest’ultima inizia con suoni ambientali di acqua ai quali si collegano prima le note del pianoforte e poi quelle del trombone, andando a costituire un vero e proprio prologo per la voce per confluire quindi in un riff ripetuto che serve da impalcatura a un testo cantato in modalità disarmonica.
Grazie a questo espediente artistico l’ascoltatore è costretto a concentrarsi sul testo del pezzo, che in modo molto sintetico parla della potenza travolgente dell’amore in una sorta di breve litania.
Un album davvero piacevole, che in alcuni punti si potrebbe definire sperimentale proprio per le sonorità inusuali, un album riflessivo, che a differenza di molti lavori musicali odierni parla all’ascoltatore in modo genuino di sentimenti, di accostamenti e di amore.
LINE UP Francesco Di Bella testi e musica, Alessandro Cau batteria, percussioni, elettronica, Felice Calenda basso, Giuli Stermieri pianoforte, piano Wurlitzer, synth, Davide Strangio chitarra acustica, chitarra elettrica, Federica Furlani viola, Francesco Panconesi sax tenore, Federico Fenu trombone, Alice Triunfo voce, Marco Giudici basso, chitarra acustica, chitarra elettrica, sintetizzatori, altri strumenti, Colapesce (Lorenzo Urciullo) voce
TRACKLIST 1. Che ‘a fa? 2. Menamme ‘e mmane 3. Stella che brucia 4. Canzoni 5. N’ata luna 6. Miez’ a’ via 7. Senza parlà 8. Acqua santa
Articolo del
17/02/2025 -
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